Roma est: comitati compatti contro la costruzione dell’impianto a biomasse di via Prenestina
Avviata una petizione che ha raggiunto circa 2500 sottoscrizioni. Anche il municipio ribadisce la sua opposizione
“No al biodigestore”. Il messaggio dell’unione dei comitati e delle associazioni di quartiere è forte e chiaro: tutti compatti a ribadire per l’ennesima volta la contrarietà al nuovo impianto a biomasse che dovrebbe essere costruito presso l’azienda ‘Agricola Salone’ di via Prenestina 1280. Un sonoro ‘no’ anche da parte del sesto municipio che già nell’ottobre del 2019 aveva messo nero su bianco, con una votazione unanime, la propria assoluta contrarietà. Intanto, i cittadini aspettano la prossima conferenza dei servizi (programmata il 19 marzo) e avviano una petizione che ha raggiunto, fino ad ora, circa 2500 firme.
La storia dell'impianto dal 2019
Era l’ottobre di due anni fa, quando lo spettro di un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti nel sesto municipio iniziava a prendere corpo con la richiesta da parte di ‘Agricola Salone srl’ di lavorare rifiuti organici. La struttura dovrebbe sorgere lungo la via Prenestina tra i quartieri Colle Monfortani e Colle Prenestino ma il condizionale è d’obbligo perché dal 2019 i cittadini hanno avviato una battaglia serrata affinché questo non avvenga. Un documento votato da tutte le forze politiche in consiglio municipale, inoltre, impegnava il presidente del sesto e l’assessorato all’ambiente di viale Cambellotti a fornire pareri ostativi al nuovo impianto in tutte le sedi.
Nonostante questo sia avvenuto e nonostante i cittadini siano scesi anche in strada per manifestare il proprio dissenso, le conferenze dei servizi in Regione Lazio procedono. In vista del prossimo appuntamento, fissato in calendario per il 19 marzo, le azioni messe in campo diventano più incisive. Da qualche giorno, infatti, striscioni con la scritta ‘No al biodigestore’ sono comparsi sui balconi di alcuni dei quartieri del territorio, in primis Nuova Ponte di Nona.
I comitati: “Ci sembra incredibile che venga autorizzato”
“Nel 2018 l’impianto è stato autorizzato per il compostaggio, comprensibile trattandosi di un’azienda agricola, ma successivamente è stata chiesta la lavorazione di 75mila tonnellate di rifiuti all’anno che implica anche una modifica al piano regolatore generale perché questa tipologia di impianto non è consentita nell’agro romano, oltretutto nel piano di sviluppo urbano è prevista la realizzazione di nuove case intorno all’area in questione - ha spiegato al nostro giornale Nadia Nappi, segretaria del comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona – Ci sembra incredibile che venga autorizzato”. Contrarietà anche da parte del comitato di quartiere Colle Prenestino: “Non è il luogo adatto per questo impianto – ha detto il presidente Giuseppe Lanzillotta – Non solo aggraverebbe la precaria viabilità della zona ma inficerebbe sulla salubrità dell’aria. Inoltre è troppo vicino alle case e alla scuola”.
L’avvio della petizione per dire ‘No all’impianto di riciclo biomasse’
Nel frattempo, l’Unione di comitati del versante est ha promosso una petizione che ha raccolto oltre 2.400 firme. Nel testo si legge “Un impianto per il trattamento di circa 70.000 tonnellate di rifiuti organici l'anno non è uno scherzo e Non deve essere realizzato in un’area dove risiedono migliaia di cittadini e poi è inopportuno per tantissime ragioni: Non sarebbe l'unico nel territorio; accoglierebbe materiali e montagne di rifiuti di tipo umido che costituirebbero un rischio per la salute, con la proliferazione di batteri e nel contempo roditori e insetti con i rischi dell'insorgere di malattie infettive. Ancora la localizzazione è totalmente inadeguata: agro romano, vicino al centro abitato ed un Istituto Tecnico Agrario. Inoltre perché in una zona archeologica protetta. L'impianto con 4.000 passaggi di mezzi pesanti annui (21 al giorno), certamente produrrà traffico, intasamenti e inquinamento atmosferico”.
Dal Municipio: “Ribadiamo il nostro ‘no’ assoluto”
Il Municipio VI è al fianco dei cittadini in questa battaglia: “Ribadiamo il nostro 'no' assoluto perché si tratta di un punto ricco di falde acquifere, dov’è presente una scuola, ci sono abitazioni e l’aumento dei mezzi sulle vie Collatina e Prenestina creerebbero ulteriori disagi. Ma nonostante tutto le conferenze dei servizi vanno avanti piuttosto che chiudersi in maniera negativa – ha detto Fabrizio Tassi, presidente della commissione ambiente del municipio e capogruppo di maggioranza – Questo territorio non può permettersi un nuovo impianto”.