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A24: nessun aumento del pedaggio (per ora)

Lo ha deciso ‘Strada dei parchi’. L’incremento ci sarà a partire dal primo luglio

Le tariffe dei pedaggi su A24 e A25 non aumenteranno a partire dal 1° gennaio 2022. A comunircalo è ‘Strada dei parchi’ a margine dell’ultimo consiglio di amministrazione “Alla luce della perdurante inerzia del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili in merito alla approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) e considerata l’esigenza di assicurare, tra le altre cose, tariffe sostenibili per l’utenza delle Autostrade A24/A25” hanno spiegato. C’è un però: le tariffe aumenteranno a partire dal 1° luglio 2022. 

Niente da fare per i romani, l’obolo resta e tra sei mesi aumenterà anche. Già perché chi vive nel tratto urbano, a ridosso del ‘tronchetto’ tra i quartieri di Lunghezza, Ponte di Nona e Settecamini, per arrivare al centro della città paga il pedaggio. Recentemente, il nostro giornale ha provato a spiegare le motivazioni legate alla mancata eliminazione del casello, soprattutto alla luce delle promesse fatte in campagna elettorale ai cittadini, anche dall’attuale sindaco Roberto Gualtieri. Il nocciolo della questione è, dunque, meramente economico e la mancata discussione dell’emendamento nel decreto Infrastrutture votato nelle scorse settimane lo dimostra: il Ministero deve colmare l’ammanco che la società concessionaria avrebbe in caso di abolizione. In attesa che ciò avvenga, a farne le spese sono i romani. 

“Tale scelta si è resa necessaria a causa degli ingiustificati ritardi da parte del Ministero competente che, dopo 9 anni dall’approvazione della legge 228/2012 che ne prevedeva l’aggiornamento, a tutt’oggi non ha dato seguito all’approvazione del nuovo PEF previsto dal dettato normativo, né ha dato seguito alla sentenza del Consiglio di Stato (n. 5022/19) che ne imponeva l’adozione entro il termine inderogabile del 30 ottobre 2019” hanno spiegato dalla concessionaria. Aggiungendo: “Il Cda di Strada dei Parchi esprime una forte preoccupazione per il ritardo nell’avvio dei lavori di messa in sicurezza delle tratte autostradali, così come previsto dalla citata legge del 2012”.

E ancora: “La indifferibilità degli interventi previsti nel nuovo PEF relativi al necessario adeguamento sismico, alla messa in sicurezza dei viadotti e al rinnovo degli impianti di sicurezza in galleria, appare evidente in considerazione della natura di opera strategica per le finalità di protezione civile dichiarata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, così come dimostrato dal ruolo strategico svolto dalla infrastruttura nell’assicurare il transito delle colonne dei soccorsi nel terremoto del 2009 e quelli successivi nel Centro Italia”.

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