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Ponte di Nona Tor Sapienza / Via Collatina

“Black Point”: le strade più “nere” per i cittadini. Al primo posto? Via Collatina

Il servizio dà la possibilità ai cittadini di segnalare i tratti pericolosi delle strade romane, E' offerto dalla Fondazione Ania in collaborazione con il comune di Roma. La via più segnalata? La Collatina

Buche e asfalto dissestato, incroci invisibili, guardrail pericolosi, mancanza di segnaletica. Si chiamano “black point” , sono i tratti “neri” delle strade romane e, a qualificarli come tali, sono gli stessi cittadini. La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, in collaborazione con il comune di Roma, mette infatti a disposizione un servizio che permette agli automobilisti di segnalare i punti critici dei tratti viabili urbani ed extraurbani. Come? Chiamando l’apposito numero verde, mandando un sms o inviando una mail, magari con la foto del punto incriminato. Il cittadino fornisce il nome della via, il luogo esatto del “black point” e la sua descrizione, così da permettere ai gestori del servizio di suddividere le denunce a seconda del tipo di disagio individuato.  A raccogliere il maggior numero di segnalazioni è la categoria “buca e/o fondo stradale sconnesso”,  subito seguita da “incrocio pericoloso” e da “scarsa visibilità della segnaletica”. Cosa emerge dai dati raccolti?

I PIU’ NERI - Il quadro della rete stradale romana, con i suoi 5500 chilometri di strade comunali, non è certo rassicurante. Facendo riferimento ai numeri ricavati dal servizio ad aggiudicarsi il podio dei tratti più “neri” è la zona sud est della capitale. VIII, XI e XII i municipi più colpiti da strade segnalate come poco sicure. Da via di Valleranello, tra la Pontina e la Laurentina appena fuori dal raccordo, particolarmente segnalata causa manto stradale dissestato e assenza di marciapiede, a via Sartorio, incrocio con via Ardeatina, pericolosa per l’insufficienza di segnaletica orizzontale, ad aggiudicarsi la medaglia d’oro con il numero più alto di “black point” è via Collatina e strade limitrofe. Fondo stradale compromesso in alcuni tratti (via di Salone), assenza di banchine di sosta e corsie di emergenza in gran parte della sua estensione. Questi i problemi più denunciati.Rotatoria via Salone (foto di Marco Zaccaria)

VIA COLLATINA - Ponte di Nona, Castelverde, Corcolle, Case Rosse sono i quartieri che attraversa e che collega al raccordo anulare e al centro della città. Si carica ogni giorno di un flusso incessante di traffico ed è responsabile di gran parte dei problemi di mobilità del quadrante est della periferia. Via Collatina era stata ribattezzata “la strada della morte”, poi la querelle durata anni tra comitati e istituzioni e la messa in sicurezza con i lavori dell’estate 2009: carreggiata allargata, rifacimento del manto stradale, nuova rotatoria all’altezza di via Solone. Peccato che oggi, a distanza di due anni, qualche problema sia rimasto, soprattutto per il volume di traffico che, a detta di chi la percorre ogni giorno, continua a essere insostenibile.

Partenza da via Ponte di Nona, arrivo in via di Tor Cervara passando inevitabilmente per l’inferno della Collatina: 10 km in circa 50 minuti tutti i giorni, una volta al mattino e una alla sera. E’ il tempo impiegato da Francesco (nome di fantasia, ndr) per recarsi a lavoro con la macchina. “Così non c’è speranza che il traffico migliori - esordisce il giovane - bisogna allargare la strada su tutta la sua estensione e magari potenziare la ferrovia che è uno schifo”. Per non parlare poi “del fattore sicurezza. E’ vero che il manto stradale in molti tratti è stato rifatto ma l’illuminazione è sempre scarsa e le auto, soprattutto di notte, vanno troppi veloci”.

Dello stesso avviso sulla questione traffico congestionato è Marco che, oltre a essere membro del comitato Colle degli Abeti, è anche lui un fruitore di via Collatina che percorre nel tratto Ponte di Nona - via di Salone per motivi di lavoro. “L’allargamento della carreggiata è stato fatto sì ma solo fino a via dell’Acqua Vergine e così semplicemente non ha senso”. “Per smaltire il traffico - continua - sarebbe necessario anche allargare la parallela via Andrea Noale che è una strada normalissima che si ritrova spesso a sostenere un traffico da autostrada e, fondamentale, costruire la rampa di accesso al Gra”. La questione poi resta di principio: “Si lavora sempre e solo sull’emergenza invece che sulla manutenzione ordinaria che di fatto non viene effettuata, basta guardare alla zona di Lunghezza dove discariche e rifiuti abbandonati stanno lì da tempo immemore”.

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