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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ponte di Nona Ponte di Nona / Piazza Attilio Muggia

Pedaggio a Ponte di Nona: dal Pd sei mesi di vuote chiacchiere e dalle urne arriva la punizione

Tante le promesse del partito democratico per l'abolizione del pedaggio nel tratto urbano dell'A24 e mentre i cittadini aspettano il Pd perde alle Torri

Passerelle, riunioni, incontri, promesse e cinguettii su Twitter ma il pedaggio a Ponte di Nona per i residenti del quadrante Roma Est non è stato eliminato. E non è stato eliminato nonostante le promesse che il partito al Governo ha fatto ai cittadini da gennaio fino agli ultimi giorni di campagna elettorale. Chi vuole capire perché il Pd non sfondi più in periferia, perché sia letteralmente crollato nel VI municipio, provi a fare un giro a Ponte di Nona, uno dei nuovissimi quartieri di Roma, costruito da Caltagirone negli anni d'oro di Veltroni. Qui, tra i tanti disservizi, c'è il caso del pedaggio sull'A24, situazione gestita in maniera assurda

E' il mese di gennaio quando i residenti del quadrante di Roma Est ricevono in regalo l'aumento del pedaggio da 1,20 a 1,30 di euro. Quello che potrebbe sembrare un aumento irrisorio però fa indignare gli automobilisti, già esasperati perché costretti a pagare il pedaggio "dentro Roma". Così arriva la provocazione dal comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona: "Ci stacchiamo da Roma".

Passano pochi giorni e a tempo di record nel quartiere si organizza una manifestazione con centinaia di partecipanti che si ribellano al "predaggio". Immediatamente, quindi, i cittadini indignati diventano un piatto appetibile per i politici del territorio che a breve entreranno nella lista dei candidati del Partito Democratico per il governo del Municipio o addirittura per la città. Iniziano le passerelle, i cinguettii sui social di maggiore popolarità e anche le riunioni al Nazzareno. Insomma, tutti si prodigano o annunciano l'impegno per eliminare il pedaggio. 

A tirare le fila dei "paladini della giustizia" il commissario del Pd Matteo Orfini, tra i primi a dichiarare, o meglio, seguendo il Renzi style, a twittare: "Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo". Segue il sub commissario Pd alle Torri Gennaro Migliore: "E' intollerabile che i cittadini debbano pagare per spostarsi nella loro città, a giorni depositerò interrogazione in Parlamento". E nel giorno della protesta dai cinguettii si arriva alle passerelle. Scendono in campo Dario Nanni, che da lì a breve sarà candidato alla presidenza delle Torri con il Pd e Mariano Angelucci, consigliere municipale uscente poi candidato come consigliere comunale sempre nel Pd. Sono loro a raccontare al comitato dell'impegno da parte del Pd, partito di Governo, a cambiare l'accordo con strada dei parchi. E' il 16 febbraio e le promesse sembravano potere diventare realtà. Da allora però il silenzio. Orfini? Sparito. Migliore? Chi l'ha visto. Sul territorio Angelucci e il candidato presidente continuavano a girare e a promettere.

Dario Nanni, nello scorso mese di febbraio a dichiarava: "Continuerò a seguire questa vicenda insieme ad Orfini e  Migliore finchè non sarà trovata la soluzione e la soluzione è una sola, via il pedaggio sulla A24". 

Il Pd pensava di ricevere un premio, pensava che il silenzio post promesse non facesse rumore, che ai cittadini bastasse un tweet, una passerella, un comunicato. I residentei però non hanno dimenticato. A qualche mese di distanza, in piena campagna elettorale, dai comitati arriva la denuncia: "Che fine hanno fatto le promesse del Pd?". Tanto è bastato per tornare a promettere. A pochi giorni dalle elezioni, nuove passarelle, nuove promesse. Nelle urne la punizione dei cittadini al partito di governo, alle vuote promesse. Nanni, candidato presidente, neanche al ballottaggio. Giachetti, pesantemente surclassato dalla Raggi.  Il messaggio è chiaro: "Il pedaggio ora lo pagate anche voi".

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