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Ponte di Nona Ponte di Nona / Via Don Primo Mazzolari

Municipio VI: decuplicato l’affitto alla ASD Ponte di Nona nell’anno del Covid

La società sportiva ha presentato ricorso al Tar. Intanto si attende il parere del segretariato generale

Il canone di affitto per la gestione dell’impianto sportivo è passato da 400 a 4mila euro. Un’amara sorpresa per la società ASD Ponte di Nona che a pochi giorni da Natale si è vista recapitare la proroga del contratto di concessione ma con altre condizioni. Immediato il ricorso al TAR in attesa del parere del segretariato a cui si è rivolto il Comune di Roma. Ma andiamo con ordine.

Il ruolo di ASD Ponte di Nona in periferia

Da anni ASD Ponte di Nona porta avanti progetti sportivi nel territorio della periferia est di Roma, spesso collabora con altre realtà del sesto municipio diventando un vero e proprio punto di riferimento per l’aggregazione giovanile coniugando sport e sociale. Punti di forza per ASD Ponte di Nona che, per l’impegno profuso, beneficia di uno sconto sul canone di locazione dell’impianto, pagando il 10% dell’importo. In altre parole, l’affitto che la società sportiva paga al Comune di Roma è pari a 400 euro al mese. È facile, pertanto, immaginare come la notifica della proroga di contratto, recapitata a dicembre 2020 – per di più anno del Covid – sia stata una doccia fredda per la famiglia Gaglio poiché la cifra riportata era decuplicata. Il Comune di Roma ha chiesto a ASD Ponte di Nona un canone pari a 4mila euro.

Dal canone decuplicato al ricorso al TAR

Una delibera capitolina, la numero 125 dello scorso mese di ottobre, annunciava una proroga di tre anni alle concessionarie sportive degli impianti comunali e una riduzione dei canoni di affitto proprio in virtù della chiusura forzata nell’anno del Covid. “A noi, invece, a dicembre è stato recapitato non solo il rinnovo di un anno ma anche un canone aumentato di dieci volte” ha detto Mimmo Gaglio responsabile di ASD Ponte di Nona. La società sportiva ha presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale ed è in attesa di sentenza.

Cosa è successo?

A spiegare quale procedimento ha portato alla maggiorazione del canone di locazione è Alessandro Marco Gisonda, assessore allo sport della giunta di viale Cambellotti. “Sulla gestione degli impianti sportivi il Municipio applica il regolamento comunale che riguarda i pochi impianti di categoria C, cioè in gestione ai municipi e i tanti impianti gestiti del dipartimento. La delibera 125 non ha riportato esplicitamente l'abbattimento al 10% previsto dalla precedente deliberazione abrogata. Al momento della proroga causa Covid di 18 mesi il municipio nel dubbio interpretativo ha proceduto alla proroga e contestualmente posto il quesito al dipartimento sport, applicando il caso peggiore secondo delibera per evitare danno erariale potenziale – ha spiegato Gisonda – Il consigliere Diario, con cui ci siamo costantemente confrontati, a sua volta, ha chiesto parere al segretariato generale, parere che stiamo aspettando di ricevere per dirimere la questione ed applicare il canone giusto al contratto”.

Ha aggiunto: “In questo caso l’assessorato non può incidere su interpretazioni amministrative da parte di chi poi si assume la responsabilità del procedimento”. Gisonda ha concluso: “Siamo consapevoli del valore sociale della società sportiva e siamo in attesa di aggiornamenti da parte del segretariato così come favorevoli con forza al principio di una agevolazione per attività svolte in contesti particolarmente disagiati”.

La commissione sport in viale Cambellotti

“Un eccesso di prudenza da parte degli uffici – ha commentato Laura Arnetoli, consigliera municipale M5s del sesto a margine della commissione sport – Questa struttura sta lavorando molto bene sul territorio, offrendo opportunità in una zona disagiata”. In attesa della sentenza del TAR anche Mimmo Gaglio ha commentato: “Ho riscontrato una grande disponibilità da parte di tutti i partecipanti, di ogni colore politico”.

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