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Sabato, 20 Aprile 2024
Torri Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti, 11

Caso D'Angelo: resa dei conti in VIII. Ecco la mozione contro Lorenzotti

Si discuterà lunedì in consiglio municipale l'atto di sfiducia nei confronti del presidente della circoscrizione delle Torri

Lo scorso anno cambiavano le motivazioni ma non l’intento: votare la sfiducia al presidente del Municipio Roma VIII Massimiliano Lorenzotti. Tentativo dell’opposizione (il secondo dalla sua nomina a presidente) che terminò con un nulla di fatto con il mini sindaco della Circoscrizione delle Torri che rimase nel suo ufficio al primo piano di via Cambellotti a Tor Bella Monaca. A distanza di un anno la situazione si ripete con una nuova mozione di sfiducia presentata dall’opposizione prima della chiusura estiva dei lavori del consiglio municipale che verrà discussa lunedì 10 settembre a partire dalle 15,30 nel parlamentino di via Duilio Cambellotti 11 a Tor Bella Monaca.

CASO D’ANGELO - Mozione di sfiducia a firma consiglieri Api, Idv, Pd e Lista Civica Cittadini che lo scorso anno faceva leva su un atto di Giunta (il numero 46 dell'8 giugno 2011) “con il quale l'amministrazione di centrodestra ha impegnato 145mila euro destinati ai non autosufficienti 'dirottatandoli' ad un progetto di ginnastica per anziani già finanziato in precedenza dalla Regione Lazio”. Un atto politico è invece al centro della mozione che verrà discussa alla riapertura dei lavori del consiglio municipale di lunedì 10 (anche se la discussione sembrava inizialmente prevista per il 17 settembre). Punto della discussione il caso Samuele Piccolo che ha portato gli inquirenti ad indagare anche l'assessore ai Lavori Pubblici nonché vice presidente della Circoscrizione delle Torri Ezio D'Angelo, dopo che lo scorso 13 luglio i suoi uffici municipali di Tor Bella Monaca sono stati perquisiti dalla Polizia Tributaria di Roma. Assessore della Giunta del presidente Lorenzotti che avrebbe finanziato, tramite il suo call center, 122mila euro alla campagna di Piccolo senza dichiararli. Da qui la presa di posizione di tutta l'opposizione del parlamentino di via Duilo Cambellotti, con i 12 consiglieri di Pd, Idv, Api, Udc e Lista Civica Cittadini che hanno messo a verbale la mozione di sfiducia lo scorso 16 luglio. Una votazione che trova dei numeri sempre più assottigliati, con il gruppo dell’Udc, oggi firmatario della mozione di sfiducia, che lo scorso anno ancora non aveva ancora annunciato la sua discesa in campo in Municipio VIII con i passaggi dal Pdl di Antonio Villino e Romolo Biferi.

MOZIONE DI SFIDUCIA - Una mozione che recita testualmente: "Vista la gravissima situazione venutasi a creare a seguito dell'avviso di garanzia ricevuto dal vice presidente Ezio D'Angelo (...) che la Giunta non è più in grado di garantire un corretto governo dell'amministrazione municipale (...) che le sole dimissioni o revoca del mandato del vice presidente Ezio D'Angelo, da noi considerate scontate, non possono essere riparatrici del gravissimo stato di ingovernabilità sopra detto (...) che il presidente Lorenzotti è il primo responsabile delle scelte politiche ed amministrative. Il consiglio municipale chiede la sfiducia del presidente Lorenzotti ai sensi dell'art. 20 comma 4 e 5 del Regolamento del Municipio Roma delle Torri".

VADA A CASA - Vigilia della mozione di sfiducia che commenta il consigliere Pd in VIII Municipio Fabrizio Cremonesi: “Siamo sereni e convinti che sia giunto il momento che il presidente Lorenzotti vada a casa, manca solamente l’aspetto formale. Dopo quanto accaduto in seno alla sua maggioranza riteniamo opportuno che faccia una scelta intellettualmente onesta, lasciando una maggioranza che oramai non esiste più”.
 

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