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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Discarica Corcolle: Legambiente tifa 'no'

Lettera del circolo ambientalista regionale a Comune, Provincia, Regione e Beni Culturali per chiedere di esprimere parere negativo al progetto delle discariche del dopo Malagrotta nella conferenza dei servizi dell'8 marzo

Un invito al no. Legambiente Lazio tiene 'alta la tensione' in attesa della conferenza dei servizi convocata in Regione Lazio per il prossimo 8 marzo. Conferenza convocata dal commissario straordinario Giuseppe Pecoraro per indicare il piano del dopo Malagrotta in relazione alla quale Legambiente Lazio ha inviato una lettera a Michele Civita, Pietro Di Paolo, Federica Galloni e Marco Visconti, rispettivamente Assessore all'Ambiente della Provincia di Roma, Assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Direttore BBCC e paesaggistici Lazio e Assessore all'Ambiente del Comune di Roma per chiedere di esprimere parere negativo al tavolo di giovedì: “Le scriviamo per chiederle di esprimere un deciso parere contrario al progetto per la discarica di rifiuti prevista in una cava situata a San Vittorino-Corcolle, nell'ambito della conferenza dei servizi in merito all'oggetto, che ci risulta essere stata convocata per l'8 Marzo 2012, presso gli uffici della Regione Lazio”.

RIUSO E RIDUZIONE: Legambiente Lazio che ribadisce il proprio no alle nuove 'buche': “Non si possono superare decenni di smaltimento di rifiuti indifferenziati a Malagrotta proponendo nuove 'buche' a Corcolle, Riano, Fiumicino od ovunque sia; le norme nazionali e comunitarie impongono scelte nuove e diverse, come ha definito anche lo stesso piano rifiuti appena approvato dalla Regione Lazio. L'unica necessaria strada per smetterla di destinare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti alle discariche, contravvenendo a molteplici norme di legge, è quella di un concreto programma per la differenziata porta a porta, la riduzione e il riuso, con adeguati investimenti regionali per conseguire gli obiettivi di legge”.

CORCOLLE: Circolo ambientalista regionale che specifica l'alto valore a rischio con l'ipotesi della scelta nel versante orientale della Capitale: "Nel caso di Corcolle, nello specifico, esistono per di più molteplici fattori escludenti riportati dallo stesso documento di ricognizione della Regione Lazio. Tra questi, il più rilevante è il valore archeologico delle aree individuate, situate nel contesto di importantissimi siti del patrimonio Unesco quali Villa Adriana, visitata da circa trecentomila turisti all’anno, e Villa d'Este. A Roma e nel Lazio è venuto il momento di cambiare strategia e le scelte che compirete nella conferenza dei servizi potranno finalmente indirizzare la Capitale e la nostra Regione verso una gestione moderna e virtuosa dei rifiuti. Siamo certi che vorrete tenerne conto”.

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