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VIDEO | Covid e scuola, genitori chiedono lo stop all’orario scaglionato. La preside: "Colpa dei trasporti insufficienti"

Tra i genitori si chiede una riduzione oraria o il ripristino di quella originaria. La dirigente: “Il nostro problema è il trasporto pubblico”

Le lezioni in presenza sono senza dubbio un ritorno alla normalità dopo il Covid-19. Ma gli orari ad ingresso, e uscita, scaglionati in due fasce creano ancora qualche problema e malumore soprattuto tra i genitori che vedono i propri figli rientrare a casa anche dopo le 18 di sera.

Siamo a Colle Monfortani, periferia est di Roma, dove da diversi giorni cresce la polemica, tra genitori e studenti iscrittti all'Istituto agrario Emilio Sereni, verso un orario considerato eccessivo. Entrare a scuola alle 9:40 significa uscire alle 15:40 del pomeriggio con le attività extra scolastiche completamente azzerate. “Troppo tardi per loro per poter fare qualsiasi altra attività - dice Gianluca, papà di uno studente al primo anno -. Se il problema è il trasporto pubblico insufficiente qualcuno deve intervenire perchè i problemi non possono ricadere sempre sulle famiglie”.

Infatti il nodo della questione sembra proprio questo. Le due fasce di ingresso, e uscita, da scuola sono determinate proprio dal pendolarismo e, come indicato dalla circolare del prefetto in materia, per evitare un carico eccessivo sui mezzi di trasporto. 

Qui, dove l’unico autobus in transito è della linea 058. “Noi siamo i primi a voler tornare ad una normalità ma va fatto seguendo le regole”,  spiega Patrizia Marini, dirigente scolastico dell’istituto tecnico agrario Emilio Sereni nonchè presidente della rete nazionale degli istituti tecnici agrari Renisa. “Da parte nostra abbiamo formato una commissione composta da insegnati con la quale stiamo facendo un report, studente per studente, per verificare il pendolarismo tra i ragazzi - confuta Marini - ma il problema è sempre quello, pochi autobus che per una scuola in periferia come la nostra è un vero problema. Credo che tutto questo si poteva ovviare sapendo da più di una non che il Covid c’era”.

“Gli studenti più grandi hanno organizzato un paio di manifestazioni qui fuori dal plesso perchè con questi orari temono di non riuscire a portare avanti il progetto ‘scuola-lavoro’ - conclude Gianluca -. Va trovata una soluzione al più presto, altre scuole lo hanno fatto”.

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