VIDEO | Incendio Capitale, brucia anche una parte dell’area archeologica di Gabii
Le immagini dalla zona andata alle fiamme lo scorso weekend e che hanno coinvolto una parte dell’area archeologica che sorge tra la periferia est di Roma e il comune di Monte Compatri
Sembra un paesaggio lunare. Quello che, come sempre accade, resta dopo un incendio. Ma in questo caso a rendere più “suggestiva” l’immagine, ci sono i reperti archeologici dell’antica città di Gabii, gioiello dei territori ad est della Capitale e gestito dalla Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma.
In una caldissima estate dal punto di vista degli incendi, non solo per le temperature, con centinaia di interventi dei vigili del fuoco in tuttla la città.
“Per le sue caratteristiche rappresenta oggi un contesto di ricerca straordinario”, scrive la Soprintendenza sul proprio sito internet - Un “gioiello da valorizzare” su cui i Cinque stelle del municipio VI di Roma ci hanno fatto anche la campagna elettorale nel 2016, su tutti l’attuale sindaca Virginia Raggi.
Ed eccola qua, salva per un pelo. Raggiunta da un incendio che ha interessato la zona già dalla giornata di venerdì 21 agosto con le fiamme che dalle sterpaglie su via Prenestina hanno raggiunto i campi interni, fino ad un terreno privato che confina con Gabii. Nel primo pomeriggio di sabato 22, il fuoco ha invece superato il recinto dell’area archeologica ma, da quanto riferito dalla Soprintendenza Roma Today, non ci sarebbero danni ai reperti.
“I beni gestiti della Soprintendenza coprono solo una piccola parte delle zone sensibili, ma colpisce come siano proprio queste ad essere state attraversate dall'incendio - dice Andrea De Carolis, direttivo del comitato Qre -. La scarsità di fondi destinati alla tutela di queste zone può essere superata solo dalla lungimiranza delle istituzioni attraverso la fondazione di un nuovo parco, regionale o nazionale, che sovrapposto ai vincoli già esistenti, ne programmi lo sviluppo e la tutela a tutto vantaggio delle popolazioni di oggi e di domani. Colpisce invece la volontà politica di mantenere al suo confine il più grande 'ecodistretto' dei rifiuti del centro Italia, Rocca Cencia”.
Negli ultimi anni su Gabii, oltre alle indagini della Soprintendenza speciale, ci sono state numerose collaborazioni con importanti enti di ricerca italiani e stranieri: CNR, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn, University of Michigan-Kelsey Museum of Archaeology, Musée du Louvre.