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Valle Castiglione, centinaia di famiglie senza acqua potabile in casa: "Il nasone è la nostra salvezza"

Li abbiamo incontrati intorno al nasone. L'appello delle famiglie all'amministrazione Raggi affinché non venga chiusa l'unica fontanella del quartiere, che per loro significa anche l'unica fonte di acqua potabile a disposizione.

Sono circa 300 le famiglie di Valle Castiglione che vivono, ormai da quasi 40 anni, senza allaccio alla conduttura idrica di Acea. Il nasone messo sulla via centrale del quartiere è la loro unica fonte di acqua potabile: “Se ce lo chiudono facciamo un macello”.

Fontanella che viene utilizzata anche dai quartieri vicini di Osa e Fosso San Giuliano, sempre nel VI municipio e sempre confinanti con via Prenestina. “E' dai primi anni novanta che chiediamo la sanatoria per queste case, costruite tra gli anni '70 e '80, con l'allaccio dei servizi, ma non abbiamo avuto ancora risposta – spiega il presidente del comitato di quartiere di Valle Castiglione, Vincenzo Professo -. Da quando la Sindaca Virginia Raggi ha deciso di chiudere, insieme ad Acea, alcuni nasoni di Roma abbiamo iniziato a tremare: che facciamo?”. Da qui una richiesta condivisa: “Non chiudere l'unica fontanella cha abbiano – continua Prosesso – ma soprattutto di ricordarsi di noi, che paghiamo le tasse come tutti gli altri cittadini della Capitale”.

Percorriamo con la macchina il tragitto che la signora Maria, 87 anni, è costretta a fare ogni volta che necessita di avere l'acqua a casa: un chilometro di salite e discese da far venire i brividi. Mentre il mini sindaco, Roberto Romanella, è atteso nel quartiere. “Lo abbiamo invitato – conclude Professo – attendiamo una risposta”.

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