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Castelverde Ponte di Nona / Via Madre Teresa Napoli

Piano di zona Castelverde B4, nuovo sgombero all'orizzonte: residenti pronti al presidio

E' fissato per la mattina di giovedì 20 aprile un nuovo accesso dell'ufficiale giudiziario agli appartamenti del piano di zona Castelverde B4. I residenti preparano il picchetto

Un’altra alba di angoscia quella che si apprestano a vivere i residenti del piano di zona Castelverde B4. E' fissato per la mattina di domani 20 aprile un nuovo accesso dell'ufficiale giudiziario. Così qui, tutti, si organizzano per il picchetto. Aveva fatto bene sperare la nota diramata dall’assessore Montuori agli inizi del mese di aprile. In quella occasione, il responsabile dell'Urbanistica annunciava la conclusione della procedura per la revoca della convenzione. Un annuncio che però i residenti avevano preso con una sorta di scetticismo in attesa di fatti più concreti, come la sospensione della procedura esecutiva, di fatto, non ancora avvenuta.

“Stiamo preparando il presidio e fin quando non ci arriva una comunicazione ufficiale non siamo tranquilli – ha commentato Giusy Rotunno, una residente che in questi anni insieme ad altri si è battuta per difendere la propria casa - siamo scottati”. E su questo ha puntualizzato: “La procedura esecutiva non è stata sospesa in alcun modo già all’epoca dell’assessore Berdini non sarebbe dovuto succedere nulla e invece il 13 aprile è stato notificato lo sgombero ad un altro appartamento”. E anche domani, come sempre negli ultimi mesi, i residenti saranno in strada: “All’alba, già alle 5 del mattino – ha concluso Rotunno – con un picchetto insieme a tutte le persone che abbiamo coinvolto”.

LA STORIA - Nel 2003 iniziavano i lavori di costruzione delle case mediante concessione edilizia tra Ministero, Comune e Regione con un accordo di programma che prevedeva la conclusione dei lavori in 18 mesi. Nel 2007 sono stati pagati l'urbanizzazione, il terreno al Comune e gli stati di avanzamento dei lavori, per un totale di circa 100 mila euro per famiglia. Nello stesso anno sono state consegnate anche le prime case senza però l'ultimazione dei servizi. Sempre nel 2007 è morto il titolare dell'azienda costruttrice e gli eredi hanno iniziato a chiedere altri soldi. I promisssari acquirenti hanno deciso di chiedere un mutuo agevolato "ma la banca a cui si sono rivolti erogava solo mututi ordinari", così, in attesa che la situazione si "regolarizzasse", hanno sospeso i pagamenti. Dopo un pignoramento da parte dell'avvocato dell'impresa, si è innescato il pignoramento della banca che con i promissari acquirenti non ha voluto avere contatti. Da qui le prime notifiche di sgombero. Da anni, quindi, i residenti vivono l'angoscia dello sgombero, intanto alcuni appartamenti sono stati venduti all'asta e il dramma dei piani di zona qui è tutt'altro che risolto.

IL SINDACATO - Al fianco dei residenti di via Madre Teresa Napoli si è schierato ancora una volta il sindacato Asia-Usb: “ E' stato concesso un rinvio di soli 14 giorni grazie alla pressione esercitata dal Giudice dell'Esecuzione che tutela gli interessi della Banca Unipol presunta creditrice. I ritardi dell'Amministrazione Capitolina nell'approvazione di questo preannunciato atto di revoca rischia di essere un assist per chi vuole continuare a speculare sull'edilizia pubblica e rendere evanescente il ripristino della legalita' nei piani di zona". Il sindacato ha poi continuato: "Solo se il Comune di Roma impugna per presupposta illegittimita' l'atto con il quale il Giudice dell'Esecuzione chiede lo sgombero, visto che la Banca presunta creditrice non era abilitata dal Ministero delle Infrastrutture a concedere i mutui alla ditta costruttrice poi fallita, si puo' mettere fine a questo dramma che vivono ormai da anni decine di famiglie truffate”. L'ASIA-USB invita ancora una volta la citta' solidale a sostenere le famiglie di Castelverde e a partecipare il 20 aprile, a partire dalle ore 8,00, al presidio in via delle Cerquete 180. L'AS.I.A.-USB, i Comitati degli inquilini dei P.d.Z, insieme all'avv. Vincenzo Perticaro, proseguiranno la battaglia perche' sia ripristinato lo stato di diritto nei piani di edilizia agevolata".

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