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Castelverde B4, dopo la truffa lo sgombero: mercoledì 27 famiglie fuori dalle proprie case

Sono attesi 150 poliziotti per le 7 di domani. Ventisette le famiglie del piano di zona che rischiano di essere sgomberate dalle proprie case

Circa centocinquanta i poliziotti attesi all'alba di domani per procedere allo sgombero di 27 famiglie, nel piano di zona di Castelverde B4. Potrebbe essere questo l'ultimo atto di una saga che ha dell'incredibile e che vede come vittime persone che hanno acquistato un casa e che vivono, ancora oggi, senza gran parte dei servizi. 

L'ACQUISTO DELLA CASA - Nel 2003 sono iniziati i lavori di costruzione delle case attraverso una concessione edilizia tra Ministero, Comune e Regione mediante un accordo di programma che prevedeva la conclusione dei lavori, appunto, in 18 mesi: l'impresa vincitrice del bando otteneva i benefici e la cooperativa forniva i soci acquirenti. Nel 2007 sono stati pagati l'urbanizzazione, il terreno al Comune e gli stati di avanzamento dei lavori, per un totale di circa 100 mila euro per famiglia.

LA CONSEGNA  - Sempre nel 2007, a quattro anni dall'inizio dei lavori, dunque, sono state consegnate anche le prime case senza però l'ultimazione dei servizi. Quindi senza quei servizi come acqua corrente, luci, allaccacci fognari.

IL TITOLARE DELL'IMPRESA - Ancora un evento nel 2007. Muore il titolare dell'azienda costruttrice e gli eredi, ha spiegato un promissario acquirente "iniziano e chiedere altri soldi, più del doppio, rispetto alla cifra pattuita".

Va specificato, che pur avendo pagato gran parte del valore dell'immobile, in mancanza del rogito, tutti sono ancora "promissari acquirenti". E, proprio i promisssari acquirenti, decidono quindi di chiedere un mutuo agevolato "ma la banca a cui si rivolgono eroga solo mututi ordinari", così, in attesa che la situazione si "regolarizzi", sospendono i pagamenti. 

IL PIGNORAMENTO E LA PRIMA RICHIESTA DI SGOMBERO - "Dopo un pignoramento da parte dell'avvocato dell'impresa, si è innescato il pignoramento della banca che con i promissari acquirenti non ha voluto avere contatti, il tribunale sta portando avanti un pignoramento con i soldi nostri“. Così, arriva la prima notifica, lo sgombero è fissato per il giorno 16 settembre del 2015. Iniziano anche gli incontri tra i promissari acquirenti e l'assessorato all'urbanistica. 

NUOVE RICHIESTE DI SGOMBERO - Diverse in questi mesi le nuove richieste di sgombero a partire da settembre. Ancora un altro il 6 novembre poi rinviato al 4 dicembre. Una situazione triste e incredibile che ha continuato a tenere gli abitanti di Castelverde B4 con il fiato sospeso. 

CONVENZIONE DISATTESA -  "La convenzione stipulata tra il comune e la società è stata disattesa, perchè la società ha rogitato due edifici privi di agibilità nei confronti di terzi, quindi di diritto i beni passerebbero al Comune", hanno spiegato alcuni residenti che sono in attesa di udienze e sentenze nei prossimi giorni, risultati che potrebbero capovolgere l'intera storia. Infatti: "Il 18 maggio abbiamo l'udienza di un ricorso presentato contro il rigetto da parte del giudice dell’esecuzione immobiliare - fa sapere una residente di Castelverde B4 - abbiamo infatti presentato un ricorso in quanto, i beni presenti sul terreno comunale non sono pignorabili". A questo poi aggiunge: "C'è una sentenza della corte di appello che ha accolto il nostro reclamo contro l’istanza di fallimento presentata per fa fallire la società, dovremmo conoscere la data dell’udienza a breve". 

PETIZIONE - Gli abitanti del Piano di zona Castelverde B4 hanno avviato anche una petizione, indirizzata al Prefetto Gabrielli che nel giro di pochissimi giorni, tre per l'esattezza, ha raccolto più di mille firme.

All'appello degli abitanti del piano di zona Castelverde B4 si è aggiunto anche quello di Dario Nanni, candidato presidente del Pd al Municipio Roma VI delle Torri che ha chiesto di "fermare subito lo sgombero". 

C'è rabbia e paura per domani a Castelverde. Alle di 7 della mattina di domani, sono attesi 150 poliziotti che procederanno allo sgombero delle 27 famiglie. "I comitati dei piani di zona sono stati allertati - spiega ancora - un residente - speriamo di essere in tanti".

COMITATO DI QUARTIERE COLLE DEGLI ABETI - "E' questo lo spirito che anima oggi Roma e l'Italia? Quello di buttare in mezzo ad una strada uomini, donne e bambini truffati? Quello di considerare occupante abusivo chi la casa l'ha già abbondantemente pagata e vissuta per tanti anni in condizioni difficilissime?", tuona Federico Verdicchio, presidente del comitato di quartiere Colle degli Abeti. 

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