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Castelverde Borghesiana / Via di Rocca Cencia

Rocca Cencia: il tritovagliatore dei privati accende lo scontro

I cittadini hanno contestato il movimento cinque stelle perché Comune e città metropolitana hanno espresso parere positivo sull'autorizzazione che la Regione Lazio ha dato al tritovagliatore (Porcarelli)

Un'assemblea dai toni accesi quella che si è svolta nel pomeriggio giovedì 20 luglio, presso i locali di viale Cambellotti con l'assessora comunale Montanari. Tema dell'incontro "la chiarezza" in merito alle "fake news", per il movimento cinque stelle, riguardo il tritovagliatore di Rocca Cencia tra autorizzazioni e pareri.

Proviamo a fare chiarezza.

Il bollettino ufficiale della Regione

Un bollettino ufficiale della Regione Lazio n.55. dell’11 luglio dal titolo “Determinazione conclusiva del procedimento amministrativo relativo al rilascio di autorizzazione integrata ambientale per l’installazione sita in Roma, in via di Rocca Cencia 273, categoria attività proponente Porcarelli Gino” è una presa d’atto dei pareri espressi durante la conferenza dei servizi. Alla conferenza hanno preso parte il Comune di Roma, la città metropolitana, Asl Roma 2 e Aia che hanno espresso parere favorevole seppur con delle obiezioni. "Obiezioni che pubblicheremo", spiega l'assessora del VI municipio Katia Ziantoni, "e che riguardano criticità ambientali e urbanistiche. Obiezioni in cui ribadiamo la necessità di un monitoraggio costante, mancato in questi anni, che spetta ad Arpa e Asl". Nella presa d'atto si legge "nuova installazione" e qui divergono le versioni tra chi attacca l'attuale amministrazione e il M5s che governa il municipio.

Che cosa c’è attualmente nel sito di Rocca Cencia

Il sito di Rocca Cencia, nella periferia Est della Capitale, contiene impianti privati e impianti comunali. Si tratta quindi di un polo industriale. Tra gli impianti privati figurano quelli di Colari-Porcarelli. Porcarelli lavora il secco della provincia di Roma, Colari qui ha un tritovagliatore che ha affittato a Porcarelli Quest'impianto, oggetto di polemiche, attualmente lavora poco meno di 150 tonnellate al giorno, contro le potenziali 1100. All'interno vengono smaltiti rifiuti di 80 piccoli comuni, ma non quelli di Roma. Proprio qui, una diretta passata alla storia, l'allora assessora Muraro chiedeva a Fortini, all'ora presidente di Ama, di portare i rifiuti. Quest'ultimo respingeva al mittente la richiesta perché Ama non era autorizzato a farlo. Ora con questa autorizzazione viene meno questa impossibilità. L'attuale responsabile all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari ha però ieri dichiratato che "per motivi normativi ora è stata prevista l'Aia per l'impianto di tritovagliatura di Rocca Cencia che ricordo era stato autorizzato nel 2013. E' un impianto che nel nostro piano non prevediamo assolutamente di utilizzare e anzi cercheremo di evitare questo tipo di sviluppo tecnologico. Dopo la riduzione di 200mila tonnellate e aver portato la raccolta differenziata al 70%, quello che resta cercheremo ancora di recuperarlo nella nostra nuova visione dell'economia circolare".

Poi c’è l’impianto Tmb Ama con un tritovagliatore da tempo in funzione.

C'è poi un tritovagliatore "mobile", voluto da Marino, e che durante l'era a Cinque Stelle è stato acceso per un periodo di tempo compreso tra novembre e gennaio. La sua accensione provocò già all’epoca non poche polemiche. Non solo: determinò anche le dimissioni dell’allora assessore Andrea De Carolis.

Fuori dai tecnicismi, nel polo di Rocca Cencia con quell'autorizzazione potrebbero essere smaltiti più rifiuti.

Ziantoni: "L'espressione nuova installazione è un tecnicismo"

"Quando parlavamo da cittadini sapevamo che a Rocca Cencia non c'era solo Ama ma c'erano anche i privati. Rocca Cencia è un polo industriale con vari impianti come quello di Ama sempre attenzionato da parte nostra perché su quello possiamo intervenire direttamente. Qui c'è il tritovagliatore mobile Ama che tratta circa 200 tonnellate al giorno e che non è in funzione da gennaio 2017 per impegno dell'amministrazione. Poi ci sono altri due impianti privati: tritovagliatore di Colari e l'impianto di rifiuti indifferenziati di Porcarelli", E sul tritovagliatore oggetto della disputa: "Il tritovagliatore di Colari ha sempre funzionato non ha mai smesso. E' stata data autorizzaione a questo impianto nel 2013 e tratta 400mila tonnellate di rifiuti all'anno di comuni del Lazio. Noi non portiamo i rifiuti in quell'impianto. Prima dell'inchiesta sugli impianti di Cerroni, Roma portava i rifiuti agli impianti di Colari, quando è iniziata ha smesso di portarli perché conferiva i rifiuti in assenza di un bando pubblico e senza un tariffario quindi ad un prezzo agevolato a vantaggio dei privati. L'autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio l'ha chiesta Colari perché è tenuto a chiedere l'autorizzazione ma non ha mai smesso di funzionare. E' solo un rinnovo. La parola "nuova installazione" è solo un tecnicismo". Quel polo industriale pesa sui cittadini ma la questione deve essere sollevata alla Regione Lazio. I pareri espressi dicono espressamente che la situazione di Rocca Cencia è pesante perché sorge vicino alle case, per le molestie olfattive. Non è vero che il Comune non ha sollevato i problemi, tuttavia la Regione ha autorizzato. Semplicemente è passato da Colari a Porcarelli". Ziantoni ha voluto precisare: "La nostra linea politica resta sempre la stessa. Noi siamo per chiudere tutto a Rocca Cencia prima però ci sono problemi da affrontare, uno su tutti il problema urbanistico".

I Quartieri riuniti in evoluzione

I quartieri riuniti, un organismo che si è costituito proprio per "liberare" Rocca Cencia dai rifiuti e promuovere il parco archeologico di Gabii ha commentato: "Noi riteniamo  che  è falso affermare o dichiarare che la nuova autorizzazione non è altro che la prosecuzione del vecchio impianto perché, come specifica la det. Dirig. N. G09021 del 27/06/2017 di presa d'atto del parere favorevole della conferenza di servizi, è un nuovo impianto che comprende complessivamente le vecchie attività esistenti, con in un più l'utilizzazione di un tritovagliatore non ancora attivato, mancando l'autorizzazione ora arrivata. Se prima ha funzionato senza autorizzazione è un'altra notizia di reato per la magistratura".

Il Movimento Cinque Stelle un anno fa

Ora l'accento è puntato sulle precisazioni. Si chiede di fare distinzione tra gli impianti privati e gli impianti comunali, si cercano spiegazioni e si fanno indagini. Un anno fa, alla vigilia della campagna elettorale tutte queste distinzioni tra pubblico e privato non c'erano: c'era solo la volontà dei cittadini sbandierata ai quattro venti: Rocca Cencia andava chiuso, indipendentemente che si trattasse di siti privati o comunali e le dimissioni di chi stava al governo venivano chieste un giorno sì e l'altro pure. Si puntava solo a riqualificare la zona, a pulire l'area e a progettare il parco nazionale dell'agro romano. I cittadini di ieri sono i politici di oggi che gridano alle fake news e definiscono "ridicoli" i cittadini durante le assemblee quando gli chiedono "Ma ora la puzza sotto casa non la sentite più?"

Il partito democratico

Anche Andrea Casu, segretario del PD di Roma va all'attacco: "Solo un anno fa Virginia Raggi, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi e Paola Taverna chiudevano a Rocca Cencia la campagna elettorale promettendo solennemente ai cittadini la chiusura di tutti gli impianti e la creazione del Parco archeologico dei Gabi. A distanza di un anno le promesse elettorali sono state tradite. Roma capitale, dopo aver negato l’utilizzo solo per le emergenze dell’impianto AMA,  ha dato parere favorevole alla riapertura del tritovagliatore privato nell’area che la passata amministrazione aveva chiuso". Ha aggiunto: "Inoltre, l’arrivo nell’area di 1000 tonnellate di rifiuti indifferenziati è anche in netto contrasto con lo stesso piano industriale promosso dal Movimento 5 stelle, che prevede invece il recupero e il riciclo dei rifiuti -  Come segretario del PD di Roma sono al fianco dei cittadini, preoccupati per il futuro dell’area nella quale tra l’altro la magistratura sta accertando l’esistenza o meno di una “terra dei fuochi” romana.

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