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Boom di prenotazioni a Roma est, i cittadini si riprendono Gabii

Un appuntamento organizzato da tutti i comitati e le associazioni del versante prenestino per accendere i riflettori sull’antica città di Gabii

L’unione fa la forza. Lo sanno bene gli abitanti di Roma est che da tempo chiedono a gran voce la riapertura del sito archeologico dell’antica città di Gabii. Decine di comitati del versante prenestino si sono messe insieme per organizzare un appuntamento con la ‘storia’ attraverso rievocazioni e visite guidate all’interno dell’area archeologica di Gabii in collaborazione con la Soprintendenza. Un’iniziativa che in poco tempo ha raccolto oltre trecento prenotazioni e ha un compito preciso: accendere i riflettori su un patrimonio culturale di inestimabile valore. 

A gennaio scorso, il minisindaco delle Torri Nicola Franco ha lanciato un appello al sindaco Roberto Gualtieri affinché i fondi del Pnrr vengano utilizzati anche per riqualificare l’area archeologica di Gabii che – salvo aperture straordinarie – è chiusa al pubblico. Nei giorni scorsi, i consiglieri comunali delle commissioni turismo, cultura e mobilità, si sono dati appuntamento all’interno dell’area per discutere del futuro dell’antica città. “Il sito di Gabii per le sue caratteristiche rappresenta oggi un contesto di ricerca straordinario: dagli importanti scavi svolti in passato è infatti stato possibile rilevare come, al di sotto del terreno di campagna, siano ancora in gran parte conservate le principali strutture e gli edifici della antica città, poiché successivamente all'abbandono del sito, intorno alla metà dell’XI secolo, l'area non è più stata oggetto di interventi costruttivi e di trasformazione, che nelle zone limitrofe hanno irrimediabilmente cancellato le tracce del passato” come si legge sui canali ufficiali della Soprintendenza.  

Visita guidata dell’area archeologica, degustazioni di prodotti tipici locali e rievocazione storica sono gli ingredienti dell’evento fissato in calendario il 9 ottobre. Ad organizzarlo tutte le realtà del territorio che chiedono la riapertura del sito archeologico. Tra loro Comitato francigena, prenestina e i comitati di Castelverde, Colle del Sole, Osa, Valle Martella, Colle degli abeti, Nuova Ponte di Nona, Lunghezza, Corcolle, Cau, Certosa inclusiva, Ass. Cult Castellaccio, Zdl, Konsumer, Imprese Castel Verde, Ass. Arte di vivere, Officina Milena Kids e ancora Croce Rossa, Protezione Civile e Associazione nazionale carabinieri in congedo. 
 

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