Un Antico Toscano tagliato a metà che portava sempre tra le dita, una passione sconfinata per le moto, il desiderio di essere al fianco degli “ultimi” attraverso la beneficenza e un motto: “Alla faccia di chi ci vuole male facendo finta de volecce bene”. È questo il ritratto di Alfio Cirami, residente a Castelverde scomparso all’età di 68 anni lo scorso 19 ottobre.

La morte di “Mezzo Sigaro”, così veniva soprannominato proprio per il vizio del fumo, ha lasciato un grande vuoto nel quartiere tra gli amici di sempre e i soci del club motociclistico che aveva fondato appunto nella estrema periferia Est della città dove Alfio è cresciuto e dove ha costruito la sua famiglia e i suoi affetti. 

“Vogliamo dare ad Alfio un ultimo saluto e lo faremo portando in corteo le ceneri dalla sua casa fino al centro sportivo Claudio Rosone” hanno raccontato gli amici a Roma Today. Nella mattina di sabato 17 novembre, un lungo corteo di moto partirà da casa di Mezzo Sigaro, in via della Fossa e giungerà in via Manoppello: “Ci riuniremo tutti per dire addio ad Alfio e lo faremo con un brindisi in suo ricordo, con la proiezione delle foto che raccontano le tappe più importanti della sua vita” hanno aggiunto. 

E nella vita di Alfio le tappe importanti sono state tante ma un episodio più di tutti merita di essere raccontato: era il 1991 quando durante un viaggio dalla Sardegna a Livorno per il trasporto di auto da corsa, Mezzo Sigaro ha perso il traghetto Moby Prince. Quella traversata, poi rimarrà nella storia come uno degli incidenti marittimi con il più alto numero di vittime, fu allora che decise di chiamare il club motociclistico "Le sopravvissute".