Castelverde B4: l’acqua potabile resta un miraggio, come le promesse a cinque stelle
Lavori annunciati ad aprile e ancora non ultimati nonostante le numerose richieste dei residenti
“La salute dei cittadini è sempre al primo posto. Voglio rassicurare gli abitanti del Piano di Zona Castelverde B4: gli uffici sono già al lavoro per avviare con urgenza le attività tecniche indispensabili alla risoluzione delle problematiche”. A parlare Donatella Iorio, presidente della commissione urbanistica capitolina, era lo scorso 22 aprile e quel giorno i residenti di via Madre Teresa Napoli e strade limitrofe tirarono un sospiro di sollievo immaginando davvero l’epilogo della vicenda. E invece si sbagliavano, perché i proclami del Comune prima e del Municipio (rivendicati a suon di post da varie bacheche FB), poi sono finiti lettera morta: i residenti aspettano ancora l’acqua potabile. Sì, nel 2020 e in tempi di Covid-19, uomini, donne, bambini, disabili e anziani sono costretti a lavarsi con l’acqua del pozzo.
I contatori dell’acqua sono stati installati, una serie di sopralluoghi nei giorni seguenti e null’altro: mancano le condotte che collegano gli impianti alle abitazioni. “Non abbiamo nessuna comunicazione ufficiale su quando i lavori verranno effettuati” ha detto al nostro giornale Giusy Rotunno, presidente del comitato “Cerquete 2003” nato per tutelare i diritti di chi vive nelle case del piano di zona a Castelverde B4.
“Sono anche altre le situazioni di estremo disagio, tra queste la mai avvenuta messa in funzione degli ascensori – ha aggiunto Rotunno – Ci siamo rimboccati le maniche riuscendo ad acquisire tutta la documentazione necessaria affinché l'Ufficio Ascensori di Roma Capitale possa avviare la procedura”. Non solo: “Sui balconi dei promissari acquirenti in attesa della consegna delle chiavi da parte di Roma Capitale si sono venute a formare delle vere e proprie piccionaie con tappeti di guano ed odori nauseabondi” ha spiegato ancora.
Infine: “In qualità di presidente Comitato Cerquete 2003 vorrei fare un ringraziamento ai funzionari e dirigenti del PAU che si sono resi disponibili ad un diretto e costante contatto con noi per seguire insieme l'evolversi della situazione – ha concluso - Al contrario è estremamente avvilente leggere dichiarazioni di propaganda da parte di politicanti che nel corso degli anni non hanno avuto mai il garbo di rispondere alle innumerevoli email e richieste di aiuto, eppure avrebbero dovuto rappresentare l'Ente territoriale più vicino ai cittadini”.