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Sabato, 20 Aprile 2024
Castelverde Prenestino / Via Prenestina

A Villaggio Prenestino strade al buio e troppi furti, è allarme sicurezza

Ventinove strade al buio, commissariati troppo lontani, due centri di accoglienza e il vicino campo nomadi di via di Salone. Da Villaggio Prenestino un sos al Prefetto

Commissariati lontani, territorio ampio, furti nelle abitazioni, vicinanza dei centri di accoglienza, 29 strade al buio e danni alle auto. Anche a Villaggio Prenestino la percezione della sicurezza è minima. I residenti, ormai, esasperati, scrivono al prefetto Gabrielli, al commissario Tronca e al presidente del Municipio Roma VI delle Torri, Marco Scipioni. Attraverso il comitato di quartiere Villaggio Prenestino, dunque, i cittadini chiedono un controllo più capillare del territorio e un immediato ripristino dell'illuminazione pubblica. 

"Il nostro territorio ha uno sviluppo topografico molto esteso - scrive il comitato di quartiere - in cui i confini partono da via di Lunghezza fino alla via Polense, sulla Prenestina, per arrivare poi a Ponte di Nona Vecchia". Un territorio molto esteso, dunque, che ha due punti di riferimento per richiedere l'intervento delle forze dell'ordine, entrambi molto distanti, come la stazione dei carabinieri di San Vittorino e il commissariato di polizia Casilino.

A questo, poi, aggiungono altri disagi, come la vicinanza al campo nomadi di via di Salone. "Assistiamo al proliferare di una microcriminalità composta per la maggior parte da giovanissimi provenienti dal campo di via di Salone che in tutte le ore del giorno e della notte si introducono nelle proprietà private per rubare nelle abitazioni o danneggiare le auto con il tentativo di asportare oggetti all'interno", aggiungono.

Ma non basta. A rendere ancora meno sicure le strade del quartiere, c'è la mancata illuminazione pubblica. Infatti, 29 delle strade sono attualmente al buio: "pur avendo un Consorzio Opere a Scomputo pronto sia dal punto di vista progettuale che di risorse finanziarie a procedere alla realizzazione di un piano di illuminazione pubblica che aspetta direttive a procedere da parte degli organi competenti dall’amministrazione capitolina". 

Inoltre, dal comitato segnalano, infine, la presenza di due centri di accoglienza per migranti "di cui il territorio è solo parte passiva" e spiegano anche il perché. "Cioè non è ha conoscenza di come sono organizzati da chi sono frequentati, chi sono i responsabili dei centri. La modalità di gestione non trasparente di questi centri, porta ad avere una giustificata percezione di luoghi incontrollati dove avviene un via vai di persone H 24 senza altro sapere e senza nessuna integrazione con il quartiere". 

Nonostante il Municipio VI abbia da tempo avviato tavoli tecnici con il Prefetto Gabrielli per la tutela per territorio, dal comitato denunciano: "Sappiamo, avendo partecipato ai tavoli municipali dedicati all’ordine pubblico, presieduti dal Prefetto Dott. Franco Gabrielli, che è in atto un monitoraggio costante del problema sicurezza nel nostro Municipio di appartenenza e che la sicurezza di un territorio ha tra i parametri di valutazione il numero di denunce fatte dai cittadini. Capiamo le statistiche ma spesso queste si dissociano dalla realtà". 

Pertanto: "Gli abitanti del nostro quartiere in forte espansione demografica hanno il diritto di vivere e socializzare in sicurezza e non di essere condannati agli arresti domiciliari senza colpe", quindi l'appello alle istituzioni per una maggiore sicurezza. 

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