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Martedì, 16 Aprile 2024
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Cassonetti interrati, si apre il dibattito. Tranchina: "Pura fantascienza"

Il consigliere Cinque Stelle: "Opere come la Salerno-Reggio, che fine hanno fatto le isole ecologiche?". Il cdq Nuova Ponte di Nona: "Vero problema è la mancanza di controlli"

Fa discutere l’idea di AmaRoma annunciata dal presidente del VI Municipio Marco Scipioni di installare sul territorio dei cassonetti interrati per far “sparire” i cumuli di rifiuti in strada e ridurre l’impatto ambientale dei vecchi contenitori. Mentre sui gruppi dei comitati di quartiere impazza il dibattito sul progetto a cui sarà dato il via solo dopo aver individuato le aree per le opere murarie, dal consiglio municipale arriva un primo commento alle dichiarazioni del minisindaco: l'annuncio al momento è un "presunto accordo ma di fatto non esiste nulla”, fa notare il consigliere municipale del Movimento Cinque Stelle Fabio Tranchina: “Sono parole, certo, a chiunque farebbe piacere avere dei cassonetti interrati. Ma invece le promesse del municipio si stanno rivelando una tutte una specie di Salerno-Reggio Calabria, opere cioè che in teoria nascono, ma che in pratica non vengono mai realizzate”. Snocciola le opere ancora ferme al palo, l’esponente pentastellato. E tra queste, sorpresa: vi sarebbero anche le due isole ecologiche individuate a pochi metri dall’università di Tor Vergata e a Ponte di Nona. “Si ragionò sull’apertura di quelle aree prima del via alla differenziata, ma poi non è stato portato a termine alcun progetto – fa notare Tranchina – Il problema di fondo è l’incapacità ad affrontare con visione strategica i temi cruciali del territorio. Non è nemmeno questione di soldi, ma di una logica assolutamente sbagliata che funziona solo in chiave emergenziale e che permette di spostare fondi a seconda del momento. Ieri, in commissione Urbanistica e Ambiente, si parlava ad esempio di sfalcio delle aree verdi a rischio incendio. Ma lo si fa solo ora con l’arrivo del primo caldo e dei primi roghi, proprio perché non esiste programmazione. Per questo reputo fantascientifica l’idea di parlare ora di cassonetti quando già in precedenza mancava una programmazione”.

IL COMITATO DI QUARTIERE: PRIMA I CONTROLLI - Il comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona, attraverso il suo presidente Bruno Foresti, si dice favorevole da una simile progettazione "qualora venga attuata nel migliore dei modi", ma ricorda che il problema dell'intera area è soprattutto legato alla sicurezza: "A Firenze hanno telecamere di videosorveglianza per controllare il corretto utilizzo - spiega Foresti - Quelli che mancano ora e che saranno necessari anche con questo tipo di cassonetti sono i controlli. Il nostro quartiere è circondato da altri quartieri che dovrebbero fare la differenziata  porta a porta. Da noi c'è la "differenziata stradale" e molti abitanti dei quartieri limitrofi vengono a scaricare da noi il più delle volte per terra. Si sta creando il turismo della spazzatura,con cumuli di sacchi per strada. Questo è un problema che deve essere affrontato subito, non possiamo aspettare l'attuazione di questo lodevole progetto. Inoltre anche con questo tipo di cassonetti, se non ci sono controlli adeguati potrebbe continuare il pendolarismo dei rifiuti".
 

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