I disagi di via di Vermicino: sosta selvaggia e auto indisciplinate

Via di Vermicino, quartiere Borghesiana, a pochi chilometri dal Grande Raccordo Anulare. Nel tratto a ridosso della via Casilina è una strada a doppio senso di marcia, costeggiata da marciapiedi di un metro circa (a volte anche meno), scarsa illuminazione e densità di popolazione altissima, attraversando proprio il centro dell'abitato. La via è strategica, poiché è l'unica a collegare efficacemente la via consolare alla strada per Frascati (il “Sincrotone”, che passa per la sede dell'Enea) e alla via Tuscolana. Di più, è l'unica alternativa alla Casilina per raggiungere le nuove aree di Tor Vergata (Università, Banca d'Italia, zona commerciale, ecc).

Diversi quartieri, popolatissimi, se ne servono tutti i giorni. Non solo Borghesiana ma anche Finocchio, Tor Bella Monaca, Due Leoni, e le nuove zone in via di Borghesiana fino alla via Prenestina. Centinaia di vetture al giorno passano per quel chilometro di abitazioni ed esercizi commerciali che spesso sono proprio la meta di molti automobilisti. C'è la Posta, un paio di sportelli Bancomat, palestre, ristoranti, un hotel e la chiesa di largo Monreale. Un volume di traffico che, in certi momenti della giornata (soprattutto nel periodo invernale), è davvero insostenibile e che, al di là dei problemi di percorribilità, porta con sé forti disagi anche dal punto di vista dell'inquinamento (acustico e ambientale) prodotto.

Risultato: ogni giorno, nelle ore centrali, un serpentone di lamiera ricopre completamente quel metro scarso di marciapiede di via di Vermicino, limitando non solo gli spostamenti per i pedoni – costretti, in alcuni punti, a camminare proprio all'interno della carreggiata – ma anche le vetture stesse che più di una volta si sono trovate imbottigliate tra macchine e camion fermi in sosta. E per i pedoni i disagi si moltiplicano soprattutto nelle ore di punta e il martedì, quando a largo Monreale (che rasenta via di Vermicino) c'è il mercatino rionale.

Costretti a passare tra le macchine in movimento, con passeggini e bambini per mano, col rischio di essere investiti ogni momento, molti residenti ogni giorno affrontano la Vermicino con proverbiale pazienza e attenzione. All'uscita di scuola i bambini vengono spesso accompagnati in gruppi dai genitori, e lo sforzo per non far accadere l'irreparabile è davvero enorme. Gli attraversamenti pedonali, oltretutto, sono un rischio anche perché molti automobilisti non rispettano i limiti di sicurezza e difficilmente guidano con rispetto e disciplina, sfrecciando fra le auto in sosta selvaggia e i pedoni, noncuranti delle circostanze e soprattutto delle possibili conseguenze. Insomma, una situazione che – se si aggiungono i problemi legati alla scarsa illuminazione o il dissesto viario – può davvero scivolare nel dramma, prima o poi.

Per questo il Comitato di Quartiere di Borghesiana si sta mobilitando su questo versante. La sosta selvaggia deve finire, denunciano in Municipio. Occorrono misure di sicurezza maggiori, nuove zone di parcheggio e un'urbanistica migliore per questo tratto di strada sempre più congestionato. Sono stati chiesti, qualche mese fa, dei semafori pedonali a chiamata e nuove “vie di fuga” per non oberare di lavoro via di Vermicino, ma a oggi ancora niente risposte. Dopo l'installazione del semaforo all'incrocio con via Casilina, infatti, ci si aspettava un intervento anche lungo questa arteria, che è fondamentale per questo quadrante.

Rilevatori di velocità o, meglio ancora, un sistema Tutor (che controlla la velocità media di un veicolo in uno specifico tratto stradale) potrebbero essere soluzioni efficaci all'imprudenza degli automobilisti, anche se non la più amata. Ma se può servire ad evitare la solita tragedia annunciata (un classico!) allora ben vengano. Purché non degenerino in un pozzo di San Patrizio per le casse comunali...