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Martedì, 16 Aprile 2024
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Valle Borghesiana: “Colle Aperto” vuole uscire dal coordinamento

Ieri sera l’incontro pubblico indetto dal consorzio. “Chiediamo al Comune di stringere i tempi per risolvere la questione dei passaggi di Colle Regillo Due e Due Colli”, precisa Amedeo Del Vecchio, presidente di “Valle Margherita”

Ieri sera si è svolta un’assemblea pubblica per discutere della questione del toponimo della Valle Borghesiana, il più grande di Roma, composto da 7 consorzi: Valle Margherita, Due Colli, Capanna Murata, Peroselle, Colle Regillo Due, Valle Serena e Colle Aperto. L’incontro è stato promosso dal presidente di Colle Aperto, Mario Pasquariello, alla presenza di Luciano Bucheri, direttore del Consorzio Periferie Romane, dei presidenti degli altri consorzi e di diversi consorziati.

“Il presidente di Colle Aperto ha espresso la sua intenzione di sciogliere il legame con il coordinamento – spiega Amedeo Del Vecchio, presidente di Valle Margherita –:  in pratica non è d’accordo con il percorso che abbiamo mandato avanti insieme alle istituzioni. Intende uscire fuori dal toponimo e realizzarne un altro, ma non c’è ancora stata alcuna votazione in merito. I consorziati di Colle Aperto però non sono d’accordo e lo hanno ribadito proprio ieri sera, dopo 30 anni di lotte per avere strade, fogne e illuminazione. In pratica manca solo il riconoscimento urbanistico della zona. Bucheri, nel corso dell’assemblea, ha affermato di essere l’unico in grado di gestire la questione e che gli interlocutori competenti, a Roma Capitale, sono il presidente della Commissione Lavori pubblici Nanni e quello della Commissione Urbanistica Stampete e non il sindaco Marino con gli assessori”.

LE ULTIME TAPPE DELLA VICENDA - “Dal 2001 abbiamo preso in mano la questione del toponimo con il Piano regolatore: il problema è che due consorzi, Colle Regillo Due e Due Colli, non hanno i passaggi di proprietà –  racconta Mauro Baldi, presidente del consorzio Due Colli –: i terreni erano di Francisci che, con la società La Scatola Srl, aveva lottizzato abusivamente. Così il Tribunale ha bloccato i passaggi. “Veltroni ha cercato una trattativa, con Alemanno la situazione ha subito uno stallo: 5 anni persi Poi, qualche mese fa, abbiamo costituito il coordinamento Valle Borghesiana". 

“Abbiamo avuto un incontro con il vicesindaco Nieri – prosegue Del Vecchio –, che era perfettamente a conoscenza del problema e con l’assessore capitolino alla Trasformazione urbana Caudo, che si era impegnato a fare un tavolo permanente con noi e i tecnici amministrativi ed urbanistici, ma poi è saltato per via del bilancio. Abbiamo iniziato a fare incontri periodici con il presidente del VI Municipio Scipioni per discutere anche dei problemi di sicurezza del territorio e del Fosso della Valle Borghesiana. Di fatto non possiamo presentare il toponimo perché non raggiungiamo il 75 % delle adesioni. Inoltre, secondo la delibera 189 del 2005, oltre i 7 consorzi, andrebbero inclusi Prataporci e Finocchio. Proprio grazie a Scipioni, a dicembre, abbiamo avuto un colloquio con il sindaco Marino in VI Municipio: in quella riunione mancava il consorzio Colle Aperto. Marino, che conosceva alcune questioni della vicenda, si era impegnato ad organizzare, entro gennaio, un incontro con la controparte per trovare una soluzione. Il presidente del Municipio avrebbe dovuto incontrarsi con il sindaco tre giorni fa, ma la riunione è saltata a causa dell’emergenza maltempo e quindi siamo in attesa di un confronto con la società La Scatola Srl. Chiediamo al Comune di stringere i tempi per risolvere la questione dei passaggi”. 

“Lottiamo anche per ottenere un servizio importante – precisa Baldi –: l’attivazione di una linea Atac interna alle strade dei consorzi, come è successo quattro anni fa per un problema temporaneo a via Borghesiana. Questo servizio sarebbe fondamentale in materia di sicurezza per gli abitanti, costretti a percorrere un chilometro a piedi anche nelle ore buie e senza marciapiedi lungo via di Borghesiana, a costo zero per l’Amministrazione”. 

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