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Diritti dei bambini e tecnologie digitali, ecco come un progetto nazionale ha fatto breccia nelle scuole di Roma Est

Da Ponte di Nona a Borgata Finocchio, oltre 500 bambini coinvolti in un piano triennale finanziato dall'impresa sociale "Con i Bambini": formazione, sensibilizzazione e attività pomeridiane per sconfiggere povertà educativa e dispersione scolastica

Un nuovo modello contro la povertà educativa minorile. E' questo lo scopo di S.C.AT.T.I. (Scuola, Comunità, Attivazione, Territori, Innovazione), progetto nazionale guidato dalla cooperativa Educazione ai Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (EDI) e finanziato dall'impresa sociale "Con i Bambini", giunto al termine della sua prima lunga fase durata tre anni e che, insieme ai quartieri Giambellino a Milano, Scalea a Praia a Mare e Zen a Pamermo, ha coinvolto anche quattro istituti comprensivi della periferia Est di Roma, tra Borgata Finocchio e Ponte di Nona. 

Iniziato nel 2019, il progetto ha chiamato a raccolta ben 27 partner tra enti locali, scuole e Terzo Settore, oltre 500 minori solo nella Capitale, docenti e famiglie. Tra gli attori coinvolti anche Save the Children, Pandavventure Srl e MED, associazione italiana per l'educazione ai Media e alla Comunicazione, la Cooperativa Sociale Santi Pietro e Paolo, con il Municipio VI partner istituzionale locale. 

Le scuole coinvolte a Roma Est

"Come cooperativa abbiamo gestito, come partner su Roma, il progetto che ha coinvolto gli istituti comprensivi Maria Grazia Cutuli a Colle Prenestino, la Villaggio Prenestino, l'Elisa Scala a Borgata Finocchio e la Via delle Alzavole a Torre Maura - racconta a RomaToday Vanessa Vinciotti, referente della cooperativa per il progetto - . Due in particolare, la Villaggio Prenestino e la Cutuli, sono state chiamate in causa con più azioni specifiche rivolte a docenti, alunni e genitori durante l'orario scolastico, con attività di progettazione partecipata, laboratori che si sono districati sui temi della didattica, delle relazioni, del territorio. Lo scopo è stato portare proposte oggettive sul benessere scolastico e investire il budget a disposizione in materiale che portasse un beneficio alla comunità scolastica". 

I video-tutorial sulla tecnologia

La pandemia, seppur da un lato rallentando le attività e rendendole impossibili in presenza, ha permesso dall'altro di sviluppare con più velocità e incisività uno dei temi fondanti del progetto, ovvero quello sull'educazione positiva alle tecnologie digitali: "Abbiamo realizzato dei video tutorial - continua Vinciotti - con consigli sulle buone pratiche da seguire rispetto all'utilizzo della tecnologia e su come progettersi durante il loro utilizzo. Tra le attività che hanno coinvolto tutte e 4 le scuole c'è stata quella di formazione dei docenti, siamo arrivati a realizzare dei webinar sul digitale applicato alla didattica". 

I riscontri positivi sul territorio

Le azioni portate avanti dalla cooperativa sociale Santi Pietro e Paolo è stata un volano per andare oltre gli obiettivi iniziali di S.C.AT.T.I, incidendo sulla "comunità educante" di Roma Est e creando delle alternative di formazione e svago che non sarebbero presenti: "Dai corsi pomeridiani di fotografia, teatro, giocoleria, bioenergetica, parkour - continua la referente - fino ai centri estivi, alle attività gratuite in piscina o al corso di vela per venti ragazzi dai 10 ai 14 anni a Ostia, ma anche il rafting a Subiaco o il campo avventura in montagna, abbiamo fatto sì che tutti avessero accesso a un'offerta che altrimenti in molti non potrebbero permettersi. Adesso, anche dopo la fine del progetto, sin da febbraio stiamo proseguendo nelle attività pomeridiane al parco di Prato Fiorito alla Borghesiana, contattati da uno dei genitori, recuperando uno spazio fino a poco tempo fa in disuso". 

"Diritti dei bambini trascurati nelle situazioni più estreme"

Patrizia Pignanelli è una docente di scuola primaria, vicepreside dell' Elisa Scala a Borgata Finocchio, un istituto comprensivo che annovera circa 30 nazionalità differenti tra i suoi alunni: "I diritti dei bambini sono trascurati se non ignorati nelle situazioni più estreme - spiega la referente del progetto - : diritto ad avere figure genitoriali affidabili, a frequentare regolarmente la scuola, a curare il proprio apprendimento scolastico, ad avere routine quotidiane sane, a non assistere o subire violenza verbale e fisica, a seguire una alimentazione adeguata o a curare la propria igiene personale. Spazi, strutture e servizi del territorio non si sono sviluppati in misura adeguata all’aumento esponenziale dei nuovi residenti, molte famiglie, molti bambini, flussi continui di persone in cerca di alloggio e scuole, molti arrivi e molte partenze senza, talvolta, avere il tempo di costruire insieme, un solido progetto di vita".

Alta formazione per docenti e famiglie

In un quartiere che ha solo la biblioteca comunale e un parco come luoghi destinati (anche) all'infanzia, il progetto S.C.AT.T.I. è stato una manna dal cielo: "E’ stato un progetto molto complesso  - prosegue - . Noi come scuola abbiamo invece lavorato molto sulla formazione sui temi della pedagogia dei diritti e sull’educazione positiva e sull’uso positivo delle tecnologie con l’associazione MED, al cui interno operano docenti universitari e dirigenti scolastici. Per noi lo scopo era quello di sensibilizzare tutto l’ambiente scolastico al tema del rispetto e tutela dei diritti con uno sguardo al mondo dell’On Life, ovvero della vita dei giovani che è sempre costantemente connessa".

"Il progetto ha lasciato un cantiere aperto, ora lavoriamoci"

"Da questa condizione - sottolinea la prof - per i ragazzi vengono sia opportunità sia rischi. Lo scopo, dopo tutta la formazione e le azioni di sensibilizzazione, era arrivare  a scrivere tutti insieme due documenti, due vere e proprie 'policy' che guidassero azioni e comportamenti sia dei docenti, sia dei ragazzi e delle loro famiglie, un Sistema di Tutela che funga da regolamento interno. Docenti e non docenti si prendono l’impegno di agire sempre e comunque per la tutela dei ragazzi, sapendo cosa facciamo e cosa non dobbiamo fare, arrivando a toccare problematiche come bullismo, cyberbullismo, revenge porn". "S.C.AT.T.I. ci ha lasciato un cantiere aperto  - conclude Pignanelli - e sta alla nostra tenacia e responsabilità lavorarci e chiamare sempre più persone a lavorare insieme a noi".

I dati sulla povertà educativa a Roma e nel Lazio

Secondo il rapporto dell'impresa sociale Con i Bambini, promosso insieme a OpenPolis e reso pubblico lo scorso aprile, il Lazio è all'ottavo posto tra le regioni italiane per offerta di asili nido (30,7%), un dato positivo perché la media nazionale è inferiore di circa 6 punti. Roma, nonostante le tantissime situazioni critiche soprattutto nei quartieri più periferici, ancor più se fuori dal Raccordo, si distingue per copertura di servizi di prima infanzia (34,9%), ben sopra la media regionale che si ferma al 30% e ancor più di quella nazionale che è sotto al 25%, con l'obiettivo minimo stabilito dall'Unione Europea (33%) superato. Anche a livello di abbandono scolastico, la Capitale si attesta intorno al 10%, meglio di Frosinone e Rieti ma peggio di Viterbo e Latina. 

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