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Il Municipio VI vieta il concerto di Niko Pandetta

L’evento si sarebbe dovuto svolgere il 17 settembre a Finocchio

Il concerto di Niko Pandetta, rapper neomelodico da tempo agli onori della cronaca per le sue parentele e per i testi delle sue canzoni, è stato annullato. L’evento avrebbe dovuto svolgersi nell’area parcheggio di un locale di Finocchio, periferia di Roma Est. A firmare l’ordinanza, a seguito delle indicazioni della questura, il minisindaco Nicola Franco. Il presidente del Municipio VI delle Torri ha commentato: “Fin dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo detto, in maniera chiara ed esplicita, che la lotta alla criminalità e il ripristino della legalità sarebbero state le nostre battaglie più importanti”. 

Esattamente un anno fa, a Niko Pandetta, è stato vietato un altro concerto. Accadeva sul litorale laziale, ad Ostia. Il ‘no’ all’evento musicale era stato deciso dall’amministrazione del Movimento Cinque Stelle, all’epoca al governo del Municipio X. Non si tratta di un diniego isolato per il nipote del boss catanese Salvatore Cappello, condannato al 41 bis, per il quale Pandetta ha scritto la canzone ‘Dedicata a te’, poi tolta dal web come lo stesso cantante ha fatto notare. Il 10 settembre, il rapper siciliano avrebbe dovute tenere un altro concerto a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti: anche questo è stato vietato dal questore. 

“L’ordinanza si è resa necessaria dopo le note pervenute a questa presidenza dalla Questura di Roma e sulla base di decisioni già prese in altre parti d'Italia dalle prefetture competenti” ha spiegato Franco commentando l’ordinanza che vieta il concerto a Finocchio. “I testi delle canzoni, al cui interno sono presenti messaggi fuorvianti e fortemente diseducativi che fanno esplicito riferimento ad azioni criminose e contesti delinquenziali tipici di organizzazioni criminose di stampo mafioso, non davano altra questa a questa presidenza” ha concluso il minisindaco. Nelle specifiche della questura vengono riportate le motivazioni del diniego: è stato trovato in compagnia di pregiudicati a Tor Bella Monaca, nei suoi confronti la questura di Catania aveva emesso una proposta di sorveglianza speciale. E “alcuni testi della rassegna canora hanno perfezionato ipotesi di reato”.

Tra le righe del post pubblicato su Facebook, il minisindaco rivendica la bontà del divieto e sottolinea: "Mi crea sconcerto sapere dell'assoluzione di un altro cantante di nome Fedez. A lui è permesso, nei suoi testi, cantare: "Carabinieri e Militari, io li chiamo infami / tutti quei figli di cani / tu come li chiami ". E così mentre a Roma, a Torbellamonaca, ci sono istituzioni (Prefetto, Questore, Presidente di Municipio, Forze dell' Ordine ) che con determinazione fanno sentire la presenza forte dello Stato, a Milano vi è una parte dello Stato che ritiene che ciò non rappresenti un reato". 

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