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Venerdì, 19 Aprile 2024
Torri Torre Angela / Viale Duilio Cambellotti

Revoca dimissioni Lorenzotti, Argenti: "Un'azione indecente"

Il coordinatore municipale Marco Argenti punta il dito contro la 'mossa' del presidente dell'VIII Circoscrizione

Un attacco a 360 gradi. Il coordinatore del Municipio VIII dell'Italia dei Valori Marco Argenti polemizza con la scelta del presidente Massimiliano Lorenzotti, che ieri ha revocato le proprie dimissioni da mini sindaco della circoscrizione delle Torri: "L'atto di revoca delle dimissioni squalifica una volta di più il Presidente Lorenzotti, il quale quanto l'attaccamento ad una poltrona possa essere anteposto alla propria dignità politica e morale. Un'azione indecente, di cui i cittadini tutti devono comprendere la gravità e l'indegnità. Certo, se invece di fare il teatrino della mozione di sfiducia presentata dagli ex PdL divenuti Udc e poi ritirata, le opposizioni della "prima ora" avessero fatto fronte comune, relegando i folgorati sulla via di Damasco al ruolo subordinato cui la loro politica suicida li deve confinare, adesso non avremmo più un governo municipale di così bassa lega".

TRADIMENTO ELETTORALE - Possibilità data a Lorenzotti che secondo Marco Argenti è da addebitare in primis al gruppo politico che ha prima presentato e poi ritirato la mozione di sfiducia dello scorso 25 aprile: "Non bisognava concedere a Biferi, Villino e Paparelli la possibilità di gestire la crisi, addirittura presentandosi come gli unici capaci di sfiduciare Lorenzotti! Proprio loro, che hanno tradito il mandato elettorale in quanto erano stati eletti nella maggioranza e poi sono passati all'Unione di Centro, partito che ha una concezione molto "originale" di cosa significhi fare opposizione. In qualità di coordinatore municipale dell'Idv avevo posto la questione, ascoltando i tanti cittadini e movimenti territoriali che erano e sono all'opposizione di Lorenzotti: non fidarsi di Biferi, rassegnare in blocco le dimissioni oppure presentare una mozione di sfiducia in cui le firme dei tre Udc dovevano essere necessariamente negli ultimi tre posti. Le dimissioni avrebbero comportato la sostituzione dei tre Udc con tre persone della lista PdL? A pochi mesi dalla conclusione fisiologica della consiliatura? E chi avrebbe avuto il coraggio, lo stomaco di affiancare il proprio nome a quello di Lorenzotti, che ormai è politicamente e moralmente squalificato?"

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