Tor Bella Monaca: al "Chentro" focus sul Policlinico di Tor Vergata
Il 21 gennaio, nella sede di Largo Mengaroni, si terrà una riunione insieme ai medici, agli studenti e alle realtà del VI e VI Municipio per evidenziare le problematiche della struttura
Si svolgerà martedì, alle 18:30, la riunione promossa da El Chentro sociale Tor Bella Monaca con i medici del Policlinico di Tor Vergata, gli studenti e le realtà del territorio per discutere sulle criticità della struttura. Il personale medico che lavora al Policlinico ha inviato a El Chentro un documento che riassume la situazione del Pronte Soccorso, degenze, filtri territoriali, post acuzie e hospice e lotta al precariato. L’incontro si svolgerà nei locali dell’associazione a Largo Ferruccio Mengaroni.
“Vista la situazione peggiorativa in cui versa il Ptv, riteniamo urgente e utile una riunione con i medici della struttura, che hanno dato già il loro assenso con gli le realtà sociali ed associazioni dei Municipi VI e VII – si legge nella nota elaborata dall’associazione –. Pensiamo sia giunto il momento di muoverci se non vogliamo vedere il maggior polo ospedaliero presente sul territorio al bivio tra privatizzazione-sperimentazione o al ‘fracasso-collasso’”.
IL DOCUMENTO DEI MEDICI DEL PTV – “Il Pronto Soccorso del Ptv è al collasso, versa da anni in una situazione di preoccupante criticità – precisa la nota dei medici – .Tra le principali problematiche la perdurante mancanza di una chirurgia di urgenza e della ostetricia, il sovraffollamento con pazienti barellati o in poltrona nei locali dell’OBI (che non è strutturato per le degenze ed è un luogo indecoroso ed indegno), la carenza cronica di personale medico e infermieristico, che aumenta fortemente il rischio dell’errore clinico con tragiche conseguenze (basta rifarsi alle cronache dei giornali).
A nostro giudizio, le misure da adottare con urgenza al PS del Ptv sono rappresentate dalla individuazione di una equipe chirurgica di urgenza dedita prioritariamente ai problemi del PS e con sufficiente organico, la immediata e completa rimozione delle degenze OBI e il loro trasferimento nelle unità di degenza ai piani del PTV, la instaurazione di efficienti barriere all’ ingresso dei parenti e degli estranei nei locali del PS per prevenirne il sovraffollamento, la implementazione dei turni di notte e festivi da parte della polizia oggi mancante.
Il Pronto Soccorso del Ptv è un delicato punto di criticità del Policlinico e non si capisce come possa essere OGGI con così poco organico medico ed infermieristico. Il PS, così come è oggi, rappresenta un elemento di destabilizzazione dell’ intero Policlinico, un potenziale danno di immagine per tutta la nostra Comunità, una potenziale considerevole fonte di perdite economiche per i rischi medico legali da mal practice conseguenti”.
DEGENZE – “Nonostante il completamento delle due torri per le degenze (ognuna di 9 piani, ogni piano 40 posti letto) – prosegue il comunicato –, più di 8 piani risultano chiusi e/o dedicati a attività cliniche di carattere privato (IME). Nelle poche corsie aperte, i pazienti sostano in barella nei corridoi aumentando il carico di lavoro di infermieri e medici. In questa situazione è impossibile ottenere il raggiungimento del numero ottimale di posti letto per acuti (ricovero ordinario, ricovero day hospital e ricovero day surgery) che soddisfi le esigenze della urgenza emergenza. L’attivazione delle degenze pediatriche, del punto nascite, della neonatologia, della psichiatria e della neuropsichiatria (attualmente collocate nella Casa di Cura Sant’Alessandro sulla Nomentana), del Servizio di farmacodipendenze, ci sembrano assolutamente urgenti e non più procrastinabili per rispondere alla domanda di salute di questo territorio”.
FILTRI TERRITORIALI – “Da due anni sono state sospese le attività della Medicina Solidale che era l’unico filtro territoriale del PTV (80 visite al giorno), presidio polifunzionale (medici specialistici inclusi il pediatra e il ginecologo, centro prelievi e diagnostica ecografica I livello) ad accesso diretto che serviva a ridurre gli accessi impropri al Pronto Soccorso e a realizzare interventi socio-sanitari complessi laddove la malattia si iscrive nel fenomeno più ampio e devastante della povertà”, spiegano i medici.
POST ACUZIE E HOSPICE NEL TERRITORIO – “Auspicabile e urgente la realizzazione, direttamente nel territorio, di strutture per riabilitazione e postacuzie – continua la nota – , che soddisfi le esigenze dei pazienti del Ptv e contribuisca a migliorare la nostra offerta assistenziale al territorio e la presa in carico totale dei pazienti. Il paziente ospedalizzato al Ptv difficilmente infatti accetta di essere trasferito in strutture riabilitative e postacuzie lontane dal suo territorio”.
LOTTA AL PRECARIATO – “Non è possibile che l’ospedale realizzi la sua funzione se non ha un organico di personale medico ed infermieristico stabile, soprattutto nelle aree dell’emergenza, dove la maggior parte del personale è ancora precario e quindi molto ricattabile”, specifica il documento.
PTV: IRCSS o AZIENDA – “Tra le ipotesi avanzate sul futuro dell’Ospedale c’è quella di trasformare il PTV in un IRCSS (dedicato alle malattie cardiovascolari) per superare il problema economico che ne paralizza le attività e la crescita – conclude il personale medico –. Per ora il Rettore ha nominato come suoi delegati per l’Ospedale universitario: il Prof. Franco Romeo, Cardiologo (nominato anche Direttore del Dipartimento dell’emergenza, che include la Rianimazione e il Pronto Soccorso) e il Prof. Simonetti, Radiologo (nonché genero di Ciarrapico, sua moglie Emanuela Ciarrapico è anche Professore Ordinario di economia sanitaria a Tor Vergata)”.