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Piano di Zona Grotte Celoni: “Non vogliamo accettare un metro cubo”

Ha spiegato in una riunione Aldo Cherici, membro del comitato di quartiere del Villaggio Breda, specificando: "Ci piacerebbe che anche i cittadini di Villa Verde fossero, insieme a noi, protagonisti del fronte dei comitati che abbiamo costituito"

Venerdì scorso si è svolta una riunione tra i rappresentanti dei cittadini del Villaggio Breda, Fontana Candida e Gaia Domus, che, da diversi anni, si battono contro i Piani di Zona D11 Grotte Celoni e B64 Casale Cesaroni. La riunione è stata organizzata per fare il punto della situazione dopo la seduta della Commissione Urbanistica di Roma Capitale e in vista della presentazione della mozione del M5S, elaborata dai comitati, che verrà presentata a giorni in Aula Giulio Cesare. All’incontro, che si è tenuto al Villaggio Breda, erano presenti Maurizio Russo, presidente dell’associazione di quartiere Fontana Candida; Fulvio Magnani, presidente del consorzio Gaia Domus; Virgilio Consoli e Aldo Cherici, rispettivamente presidente e membro del comitato di quartiere del Villaggio Breda.

“Vorrei precisare che nel corso della Commissione Urbanistica erano presenti il mio comitato, il consorzio di Gaia Domus, il consorzio di Villa Verde e  l’associazione di Fontana Candida – ha detto Virgilio Consoli –: il comitato di quartiere di Villa Verde non era presente, in quanto il Sig. Mario Puliafito ha specificato di essere lì come semplice cittadino. Poi, con una lettera, abbiamo chiesto un incontro al sindaco Marino prima della discussione in Aula”. 

piano di zona grotte celoni-3“Abbiamo scritto il testo della mozione per adottare un passaggio politico diverso rispetto alle scelte urbanistiche del Comune di Roma – ha spiegato Maurizio Russo –. L’atto termina chiedendo una immediata verifica urbanistica, di avviare l’iter per il procedimento partecipativo e di avviare una adeguata valutazione ambientale strategica, con l’impatto di 1200 appartamenti, 2000 auto, 4000 abitanti, in una periferia in cui non esistono servizi pubblici, scuole, centri culturali. Il Piano di zona la farebbe cadere nel baratro. La nostra contrarietà però non è un ‘no’ netto, senza una via di uscita, ma proponiamo il progetto ‘Revival’ (Recupero, Vivibilità, Valorizzazione) come valida alternativa alla cementificazione, con la costruzione di un Parco pubblico, collegato con l’Orto botanico, valorizzando i terreni di alto valore ambientale e i reperti archeologici, i rifugi antiaerei situati nei capannoni dell’ex Fabbrica Breda (destinandoli a museo, mostre d’arte) e istituendo un ‘campo scuola’ per gli scavi archeologici dedicati agli studenti dell’Università. Per realizzare il nostro progetto servirebbero i fondi della Comunità europea: la Breda diventerebbe un grande villaggio, come la Garbatella, con cultura e benessere. Il Piano di Zona di Tor Marancia è stato eliminato e spalmato su tutta Roma, in 28 Piani di Zona, ma ¼ di questi metri cubi sono finiti in VI Municipio”.

“Inizialmente i metri cubi previsti per questo Piano di Zona erano 163mila – ha precisato Aldo Cherici –. Poi, a febbraio del 2010, sono saliti a 275mila, con un incremento di circa il 68%. ll ricorso al Tar è contro la densificazione e cioè per avere minori cubature. Ma le infrastrutture esistenti sono talmente sature che non vogliamo accettare un metro cubo. L’architetto Stefani in Commissione Urbanistica ha specificato che in questo caso le infrastrutture del Piano di Zona andranno a confluire su quelle esistenti, come via Casilina o via di Vermicino o come le fognature del Villaggio Breda, costruite nel 1938. In realtà gli appartamenti previsti nel Piano di Zona sono di più di 1200: se calcoliamo 70 metri cubi con 3 metri di altezza, vengono fuori 1309 alloggi. Se vinciamo il ricorso al Tar, avremo 776 appartamenti. A noi piacerebbe che anche i cittadini di Villa Verde fossero, insieme a noi, protagonisti del fronte dei comitati che abbiamo costituito: quando abbiamo raccolto le firme per presentare la mozione al Comune, il 50% dei cittadini che hanno firmato erano di Villa Verde e quindi vogliono essere rappresentati”.

“Abbiamo presentato il ricorso al Tar ad aprile del 2010 (per Grotte Celoni hanno firmato i cittadini) – ha concluso Fulvio Magnani –. In questi mesi, sull’argomento sono state organizzate solo due Commissioni, una in Municipio e una al Comune.  Se passa la densificazione avremo 4 appartamenti a piano con un totale di 60 edifici a 5 piani. Portare qui cultura significa anche portare lavoro. Ci vuole tanto ad immaginare di poter creare, ad esempio, un collegamento con il Teatro di Tor Bella Monaca? Per chiedere i fondi europei e realizzare tutto questo serve una volontà politica”.

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