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Allarme furti rame: a Lunghezza tre fermi nella cabina Acea

Vasta operazione dei carabinieri nelle periferie est e nord della città e sul litorale di Pomezia per fronteggiare il dilagante fenomeno dei predoni d'oro rosso. In VIII Municipio trovati in 3 mentre rubavano cavi da una cabina Acea

Otto euro al chilo. Questa la quotazione del rame al mercato nero. Furti di Oro Rosso che si perpetrano in ogni angolo delle città, dalla Capitale al litorale passando per tutta la cinta provinciale dell'hinterland romano. Un fenomeno dilagante in relazione al quale i carabinieri svolgono un'enorme lavoro di controllo e contrasto che nel corso delle ultime ore ha portato al fermo di altri 8 predoni notturni. In particolare nella zona di Lunghezza i carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno sorpreso tre giovani cittadini romeni i quali, dopo aver forzato una cabina di smistamento Acea, stavano cercando di impossessarsi di cavi elettrici.  Un furto che, qualora portato a compimento, avrebbe provocato una prolungata interruzione di energia in una vasta zona densamente popolata.

LADRI SUL LITORALE: Carabinieri che hanno effettuato una vasta operazione non solo nelle periferie est e nord della città ma anche a Pomezia dove sono stati arrestati 4 cittadini, anch'essi romeni, che si erano impossessati di 5 quintali di materiali ferrosi e 2 di rame, caricandoli su un autocarro rubato poco prima all'interno di uno stabilimento industriale. Carabinieri della locale compagnia che sempre sul litorale romano hanno fermato un italiano, già noto alle forze dell'ordine, mentre tentava di rubare manufatti in rame utilizzati per impianti idraulici ed elettrici all'interno di un altro stabilimento. Servizi di contrasto al dilagante fenomeno del furto di rame che verranno reiterati dagli uomini dell'Arma nei prossimi giorni.

BUSINESS ORO ROSSO: Fenomeno dei furti di rame che ha un’incidenza negativa sulla qualità della vita dei cittadini e possibili implicazioni per la sicurezza dei trasporti. Il rame, come è noto, è un metallo ampiamente utilizzato in edilizia, trasporti, elettrotecnica e industria, in quanto è il miglior conduttore elettrico dopo l’argento. Inoltre resiste alla corrosione e può essere riciclato al 100 per cento senza perdere le sue capacità. La costante crescita della sua quotazione, salita fino a 8 euro al chilo, ha quindi determinato un vero e proprio boom dei furti di Oro Rosso. Si tratta di una fattispecie di reato molto remunerativa e al tempo stesso insidiosa poiché frequentemente provoca l'interruzione di servizi pubblici essenziali, quali il trasporto ferroviario e l’erogazione di energia elettrica, con rilevanti perdite economiche per i gestori dei servizi e per le aziende private e soprattutto con gravi disagi per i cittadini. I cavi dell’alta tensione non sono tuttavia i soli bersagli anche per il rischio che comportano. Spesso infatti questi ladri specializzati preferiscono asportare grondaie ed altri manufatti da cantieri, cimiteri e depositi. Il metallo provento dei reati viene successivamente riciclato attraverso grandi rivenditori, nella maggior parte dei casi titolari di fonderie.
 

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