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Ex Ittiogenico a Tiburtina, polemiche nel II Municipio sulla vendita: "Regalato alla speculazione"

La consigliera di Sinistra per Roma ha 'interrogato' la presidente Del Bello: "Ha affermato di non sapere nulla". Gli attivisti di Baobab: "Occasione sprecata per la città"

Polemiche nel II Municipio sulla vendita dell'Ex Istituto Ittiogenico di viale della Stazione Tiburtina. Ieri nel miniparlamento di via Dire Daua è approdata l'interrogazione della consigliera di Sinistra per Roma, Giovanna Maria Seddaiu indirizzata alla presidente Francesca Del Bello: "Ha affermato di non sapere nulla e che aveva da poco inviato una nota al Presidente Regionale per discutere dell'immobile senza ricevere risposta" scrive Seddaiu in una nota. 

La notizia nel territorio del II Municipio non è passata inosservata. Seppur senza un progetto concreto, negli ultimi mesi si sono susseguite non poche ipotesi su un suo utilizzo pubblico, proprio in virtù del fatto che era di proprietà della Regione. Il 21 dicembre scorso, però, la Regione, dietro l'approvazione di una delibera di Giunta, ha trasferito otto immobili in un fondo immobiliare gestito dall'Invimit Sgr spa per un valore totale di 30 milioni di euro. 

"Questa notizia ci lascia senza parole" continua la consigliera di Sinistra per Roma. "Poche settimane prima della vendita la Regione dichiarava di essere pronta a valutare progetti. Tant'è che aveva sollecitato il Baobab Experience ad inviare un progetto. "La consigliera regionale Marta Bonafoni, tramite comunicati stampa, aveva affermato che l'assessora regionale alle Politiche Sociali Rita Visini era pronta a mettere a disposizione 'il proprio patrimonio per una giusta e dignitosa accoglienza' e che 'l'ex Ittiogenico poteva essere la soluzione ottimale ma doveva essere il Ministero, la Prefettura e Roma Capitale a fare il primo passo'".

Anche Roberto Giachetti, deputato e consigliere Pd, sfidante di Virginia Raggi al ballottaggio del giugno 2016, aveva parlato "dell'impegno" della Regione a mettere a disposizione quello spazio per desinarlo all'accoglienza dei migranti. I fatti però sono andati in direzione opposta. "Ora il destino dell'ex Ittiogenico" conclude Seddaiu "potrebbe essere lasciato a chiunque voglia speculare sull'area intorno già dilaniata da gravi inefficienze e vittima di un degrado urbano causato dalla mancanza di un idea di città che svende i beni pubblici sottraendoli ai cittadini romani". 

"Ci siamo rimasti male" la reazione degli attivisti di Baobab. "Non tanto perché ci aspettavamo che quel posto potesse diventare davvero quello che volevamo fosse" ma "perché, in fondo, pensiamo ancora che la città di Roma abbia perso un'enorme opportunità" e perché "continuiamo a credere che lì sarebbe stato il posto ideale dove costruire un nuovo modello di accoglienza e convivenza". Il loro progetto non era quello di "un semplice centro di accoglienza" ma di "recuperare uno spazio bellissimo, un polmone verde e restituirlo alla città. In questi luoghi ci sarebbe stata accoglienza diurna e notturna e persino un museo della migrazione. Tutto sarebbe stato vissuto come uno spazio aperto, di incontro tra migranti e residenti, dove conoscersi e imparare a vicenda. Avevamo trovato chi avrebbe finanziato tutto questo, senza che ci fosse necessità di fondi pubblici. Avevamo messo in relazione tantissime associazioni che operano in ambito medico, legale, sociale, culturale e sportivo, per garantire professionalità e umanità".

Il progetto, che risale al 15 dicembre del 2015, era stato inviato sia all'allora subcommissario del Campidoglio, Clara Vaccaro, e alla segreteria del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Gli attivisti avevano provato ad occuparlo ma lo sgombero era arrivato dopo poche ore. E oggi i migranti sono ancora per strada, soggetti a continui sgomberi. "Dobbiamo essere onesti: ci siamo rimasti male davanti la scelta di vendere l'ex istituto ittiogenico, davanti la mancata volontà del municipio II, del Campidoglio e della Regione Lazio di buttare il cuore oltre l'ostacolo, di prendere una posizione chiara". 

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