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Giovedì, 25 Aprile 2024
Tiburtino Tiburtino III / Via Mozart

Tiburtino III quartiere che reclama cultura, tra serrande abbassate ed edifici abbandonati

Costruzioni danneggiate e poi abbandonate, altre completate, mai inaugurate e ora abbandonate. E poi gli spazi sfitti. Viaggio nel "quartiere chiuso" che chiede cultura

Ha le mani giunte poggiate sul petto, un velo sul capo e lo sguardo verso l’alto come in preghiera. È l’immagine di una donna dipinta in uno dei murales che campeggia all’uscita metro della linea b ‘Santa Maria del Soccorso’, su una parete di mattoncini rossi. Per alcuni è una madonna, per altri un simbolo. Quando la si lascia alle spalle e si attraversa la Tiburtina, ci si ritrova in un dedalo di strade, un quartiere popolare ricco di storia e di eccellenze che oggi, però, vanta una presenza notevole di locali chiusi e di spazi abbandonati.

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È Tiburtino III, il quartiere di Caterina Martinelli (uccisa dai fascisti nel 1944 in via del Badile mentre era in fila per il pane), di Marisa Marcellino (tra le fondatrici di ‘La Tenda’ a sostegno dei tossicodipendenti quando negli anni ’60 l’eroina stava entrando nella vita di migliaia di persone). È il quartiere di una delle scuole pubbliche di arte sacra più importanti della città, oggi sede del liceo artistico ‘Enzo Rossi’ e di uno dei centri anziani più grandi di Roma. 

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Gli spazi abbandonati, tra pubblico e privato

Ma Tiburtino III è anche il quartiere degli spazi abbandonati e dei locali chiusi, del silenzio che riecheggia tra le strade e tra le palazzine, tutte a gestione Ater. Tra i luoghi per eccellenza, l’ex cinema Tristar e l’Artigianmercato. Sì, sono trascorsi quasi vent’anni da quando, nel 2003, è crollata una parte di solaio di una delle tre sale del multi-cinema di via Grotta di Gregna, all’incrocio con via Tiburtina. Quell’incidente provocò una decina di feriti e qualche anno più tardi, i locali, di proprietà privata, chiusero definitivamente. L’insegna con tre stelle, però, è visibile ancora oggi a raccontare che c’è stato un tempo in cui quel luogo era vissuto. A qualche decina di metri di distanza si erge imponente l’Artigianmercato: una costruzione completata con una gestione fallita quasi subito: quello che resta è un immobile fatiscente e facilmente accessibile. 

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Quelle serrande abbassate in via Mozart

Ma il senso di impotenza e di vuoto prende il sopravvento in via Mozart, la strada principale del quartiere, anche all’ora di pranzo in un giorno feriale, quando in genere i quartieri pullulano di gente, di caos, di vita, di macchine in doppia fila e di frenesia. Le serrande dei locali a piano strada sono abbassate, qualche insegna ricorda il ‘negozio’ che fu ma del commercio di prossimità in questa zona nemmeno l’ombra. “Triste, vero? Che vuole farci, è così da tempo ormai”, commenta un abitante del quartiere scuotendo le spalle e abbassando lo sguardo. “I costi degli affitti dei locali commerciali sono troppo alti – spiega un dirigente del Partito di Rifondazione Comunista di zona – Il bando, pubblicato all’incirca cinque anni è andato deserto perché Ater chiedeva, oltre al canone di locazione già intorno ai 600 euro, che l’affittuario saldasse i debiti pregressi. E all’epoca erano cifre importanti, sui 6mila ma anche sui 12mila euro”. Nel luglio del 2021 è stato pubblicato un nuovo bando che riguarda gli immobili extra-residenziali. Intanto, il IV Municipio fa sapere che per il quartiere sono previsti dei progetti ma ancora non sono stati resi noti. 

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La ‘Vaccheria Nardi’ e i circoli che fanno aggregazione

Intanto, a movimentare le giornate di vita quotidiana al Tiburtino III ci pensano le realtà sociali e i partiti politici che diventano luoghi di aggregazione. Dal circolo Arci ‘Concetto Marchesi’ di via del Frantoio (dedito all’organizzazione di eventi, incontri e concerti), al centro anziani (ricordiamo, tra i più grandi di Roma), alla piscina ‘Acquatibur’ ancora in via del Frantoio. Il centro Caritas di via Venafro che organizza attività per i ragazzi del quartiere, tra le ultime lo ‘street basket’ e ancora il circolo Pd di via Verderocca. Su via Grotta di Gregna, la ‘Biblioteca Vaccheria Nardi’, da ex casale a biblioteca, per l’appunto, inserita nel circuito ‘Biblioteche di Roma’ accoglie giovani e meno giovani per iniziative di carattere culturale. 

C’era una volta il cinema Nevada

Per percorrere le strade di Tiburtino III e scoprire le sue serrande abbassate non ci vuole poi molto. In meno di due ore il tour del quartiere ‘chiuso’ è finito e si ritorna a quella donna con le mani giunte, un simbolo sì ma anche una porta - altrettanto simbolica - verso uno degli spazi più conosciuti, il cinema Nevada. Su via Pietralata il fu Lux, poi Boston e solo infine Nevada che trasmetteva seconde visioni, ma soprattutto metteva insieme il quartiere. E di fronte alla madonna c’è qualcuno che chiede il miracolo: da queste parti ci si accontenta di poco, anche di una seconda visione. 

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