Terzo settore con l'acqua alla gola: "In IV a rischio centri anziani, disabili e scuole"

Terzo settore in rivolta: il bilancio non c'è ancora, i municipi dipendono dal Campidoglio e i servizi sociali erogati dai parlamentini sono con l'acqua alla gola. Salvata in extremis l'assistenza domiciliare ai disabili fino al 15 ottobre (e dopo?), con lo stanziamento di 3 milioni di euro per tamponare i tagli entrati in vigore dal 1 ottobre, restano comunque scoperte una serie di forme di assistenza alle fasce più deboli che rischiano lo stop fino a data da precisare. 

Centri diurni per anziani, sostegno alla dispersione scolastica, uffici di prima accoglienza, progetti residenziali per gli immigrati. Le forme di aiuto previste dai piani regolatori sociali dei quindici municipi di Roma sono tante. E le cooperative costrette a chiudere le attività lanciano l'allarme. Un grido che parte dal Tiburtino, dal Forum Sociale del Municipio IV, ma che in Campidoglio è già arrivato anche da altri territori.

"Inutile dire che migliaia di operatori sociali perderanno, e stanno già perdendo il lavoro per cui insieme agli utenti hanno indetto una mobilitazione che durerà fino a che non ci saranno delle risposte". Queste le parole di Andrea De Innocentis, rappresentante del Forum e operatore del Centro Diurno Anziani Fragili Tiburtino III. "Oggi è l'ultimo giorno di apertura volontaria, da domani la struttura verrà chiusa" annuncia. E proprio gli anziani si sono fatti sentire ieri occupando simbolicamente l'aula del consiglio del IV Municipio.

Venti cittadini di un altro centro diurno del quartiere, gestito dalla Cooperativa Arca di Noè, a colloquio con l'assessore ai Servizi Sociali, Maria Muto, che non ha potuto fare altro che confermare l'assenza di copertura finanziaria. Che rischia di mandare in tilt il sistema di welfare locale dell'intero territorio romano. Per il 17 ottobre il forum Roma Social Pride ha in programma una manifestazione fuori dal Campidoglio.