San Basilio, all’arte ci pensano le realtà sociali del quartiere
Dal 4 giugno al via ‘Sanbarte’, il primo festival di teatro, musica, danza e laboratori
A San Basilio piace l’arte. Dopo il successo dell’iniziativa ‘Affacciati alla finestra Sanba’ dello scorso febbraio, il quartiere si è trasformato in una fucina di spettacoli dal basso con la partecipazione degli abitanti. E sono le realtà sociali le artefici di tutto questo: in primis il centro popolare di via Mechelli, animato da giovani del territorio, e il teatro popolare che da mesi rallegra le vie di San Basilio. Dal fermento delle loro idee è nato ‘Sanbarte’, il primo festival di teatro, musica, danza e laboratori.
Quando, ad aprile, il bus di ‘Spaccio arte’ portato a San Basilio dal Comune di Roma nell’ambito di un progetto targato anche Zètema e Atac ha percorso le strade del quartiere non ha avuto un’accoglienza incredibile, anzi. In quella occasione sono stati pochi gli abitanti del quartiere che hanno partecipato all’evento. Un numero fin troppo esiguo se paragonato alla grande partecipazione che invece ha riscosso a febbraio ‘Affacciati alla finestra, Sanba’ quando, per la prima volta, le realtà sociali di San Basilio hanno portato in quartiere decine di compagnie teatrali che si sono esibite nei cortili dei lotti. Da quel momento sono stati tanti i cittadini che si sono avvicinati alla scuola di teatro popolare del quartiere.
“Il teatro non deve essere di nicchia ma deve creare ponti, ritornando alle origini della tradizione popolare. Nel solco della Commedia dell’Arte italiana, conosciuta in tutto il mondo come tratto distintivo del teatro italiano” ha commentato Laura Sonnino del Teatro popolare San Basilio annunciando gli appuntamenti dei quattro week end di giugno a partire dalle ore 16.30 (4, 11, 18 e 27). Oltre che dalle finestre di casa, il pubblico potrà seguire gli eventi anche in presenza. Parteciperanno all’evento circa quindici realtà fra compagnie teatrali, scuole di teatro e musica, gruppi musicali, educatori e formatori: i residenti del quartiere saranno spettatori e allo stesso tempo attori protagonisti.
“L’obiettivo del festival è quello di creare una rete che torni a fare programmazione artistica e culturale in tutti i quartieri di periferia. Perché le periferie sono Roma e sono state tagliate fuori per troppo tempo. Serve invece rendere vivibili i quartieri, facendoli uscire da stereotipi e immaginari oramai consolidati, che vorrebbero le periferie famose solamente per la cronaca nera. Infatti, la cultura non è solamente un simpatico passatempo, ma può essere anche una fonte di reddito e un’alternativa concreta se appoggiata e finanziata pubblicamente dalle istituzioni” ha aggiunto Sonnino. In vista degli appuntamenti, i residenti del quartiere provvederanno a ripulire e sistemare le aree in cui si svolgeranno le performance teatrali.