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Dal blitz in municipio allo sciopero al contrario: San Basilio e quattro anni senza una sindaca

La presenza di Raggi a San Basilio nell'ultimo anno. "Mai vista prima" hanno commentato dal quartiere

C’era un tempo in cui gli abitanti di San Basilio per farsi ascoltare dalla sindaca dovevano scendere in strada, con un megafono in mano dietro uno striscione per chiedere rispetto. O dovevano raggiungerla in un quartiere vicino – Casal Monastero – per leggerle una lettera scritta con l’amarezza di chi è stato svegliato all’alba (insieme a bambini e anziani) dalla polizia municipale, durante un blitz che ha coinvolto 80 agenti, per la sola ‘colpa’ di abitare in una casa popolare. “Processo di criminalizzazione alla povertà” aveva definito quel blitz Asia Usb, il sindacato di abitanti e inquilini. Dopo quell’episodio, gli abitanti delle case comunali fecero ‘irruzione’ anche nell’aula consiliare del municipio ma non trovarono occasione di dialogo con la giunta.

C’era un tempo in cui, gli abitanti del quartiere, stanchi di essere inascoltati e in assenza dei servizi anche minimi, hanno comprato pennello e vernice e si sono disegnati le strisce pedonali in prossimità di una scuola. Un’iniziativa che, a onor del vero, il giorno dopo ha svegliato il Comune e la segnaletica – alla fine- è stata realizzata ad arte davanti a quella e anche a un’altra scuola. E anche un tempo in cui, le realtà sociali di San Basilio hanno creato momenti di aggregazione organizzando spettacoli nei cortili dei lotti (le iniziative comunali di Spaccio Arte sarebbero arrivate solo due mesi più tardi, la prima fu un vero flop).

A San Basilio è nato ‘lo sciopero al contrario’, cioè fare manutenzione volontaria e gratuita per far capire alle istituzioni che esiste anche questo come quartiere. San Basilio è quel quartiere talmente privo di occasioni sociali che un giorno, un gruppo di ragazzi ha tirato su la serranda di un box delle case popolari di via Mechelli e ha creato un centro popolare divenuto poi un punto di riferimento per i ragazzi del quartiere.

Il tempo in cui sono avvenute queste cose appartiene a un passato recente: quello della giunta Raggi. Infatti l’ultimo avvenimento a cui facciamo riferimento, in piazza della balena, risale a febbraio 2020  e Raggi governava già da quattro anni. Il corteo ‘post censimento’ a dicembre 2019, nello stesso mese la lettera della mamma a Casal Monastero. A gennaio 2020 il disegno delle strisce pedonali e sempre nello stesso mese dal quartiere partiva una petizione per chiedere un bus notturno e una pensilina alla fermata di piazza Bozzi dopo varie richieste cadute nel vuoto. Nel 2017 l'apertura del centro popolare di via Mechelli. 

È anche per questo che in molti, ieri, sono trasaliti quando Raggi, dal palco di piazza della Balena si è autoproclamata ‘sindaca delle periferie’. “Dovevamo sfiduciare la giunta municipale perché Raggi si accorgesse del quartiere” ha commentato al nostro giornale Germana Di Pietro, ex capogruppo del M5s (a maggio 2020 quindici consiglieri grillini su quindici hanno presentato e votato una mozione di sfiducia che ha comportato la ‘caduta’ del municipio ndr). 

“Nei primi quattro anni dell’amministrazione grillina, Raggi non si è mai vista da queste parti – ha detto Davide Angelilli del centro popolare di via Mechelli – Nell’ultimo anno e mezzo sono stati realizzati diversi interventi sì, dalla manutenzione delle strade alla riqualificazione di piazza della balena, interventi che non si facevano da decenni, è vero, ma da qua a definirsi sindaca delle periferie ce ne passa. Il vero problema è che la città è completamente opposta ai nostri bisogni, servono investimenti in cultura, sociale. C’è una mamma in quartiere che si è rivolta a noi e che aspetta una risposta dei servizi sociali da mesi, bisogna andare oltre il marketing, la città deve essere ricostruita”.

Dall’estate dello scorso anno Raggi ha iniziato a frequentare il quartiere - dopo la sfiducia della fedelissima Roberta Della Casa - e la narrazione di San Basilio è cambiata, si è aperto un nuovo capitolo. San Basilio è diventato il luogo da 'liberare' dallo spaccio e dal malaffare. Per fare questo, Raggi ha chiesto aiuto a Federica Angeli, delegandola alle periferie, e a don Antonio Coluccia, prete antimafia che di sera, in giro per le strade, recita il rosario per avvicinare i giovani alla preghiera. Dall'urbanistica all'ambiente, l'amministrazione Raggi ha iniziato a realizzare interventi: la riqualificazione di piazza della balena, la manutenzione delle strade e delle case popolari. Con lei sono arrivati i sigilli all'ex bocciodromo e il taglio del nastro alla palestra sociale in collaborazione con la Polizia di Stato.

Ma tutto questo basta per definirsi 'sindaca delle periferie'? Sembrerebbe di no. "Questi interventi rientrano nell'ambito dell'ordinaria amministrazione - hanno spiegato alcune mamme al nostro giornale - Un sindaco deve fare queste cose, è il minimo. Quello che Raggi non ha fatto è stato investire in questo quartiere, creare lavoro, cultura, socialità. Dotarlo di strumenti che rendano davvero concreto il cambiamento". 

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