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Giovedì, 18 Aprile 2024
San Basilio San Basilio / Via Tiburtina, 1163

INTERVISTA | Primarie Municipio IV, Carla Corciulo Cortibelli (Liberare Roma): "Percorsi partecipativi per obiettivi comuni"

Da libraia a insegnante, una storia di militanza e volontariato. È stata presidente della commissione scuola e vice presidente del Tiburtino con la giunta Sciascia

Carla Corciulo Cortibelli è l’unica donna al tiburtino a concorrere per le primarie del centrosinistra il prossimo 20 giugno. Durante la giunta Sciascia ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione scuola e di vice presidente del municipio. Una vita spesa tra il volontariato e la politica con una militanza iniziata nelle fila di ‘Rifondazione Comunista’ proseguita con ‘Sinistra Ecologia Libertà’ fino a ‘Liberare Roma’ . Da libraia a insegnante nel quartiere San Basilio, si è occupata di dispersione scolastica e beni comuni.

Si candida alle primarie del centrosinistra sinistra, perché?

È una richiesta che mi è giunta da più parti, perché amo profondamente il mio territorio. Ho ancora tante idee da proporre e desidero dare un contributo con la mia esperienza. Sono una donna e ho voglia di portare anche le istanze delle donne, spesso poco considerate. L’intento, quindi, è dare un contributo politico, femminista ed esperenziale.

Pensa che le primarie possano essere divisive?

No, tutt’altro, sono un momento di grande festa partecipativa. Le abbiamo volute con tutta la nostra forza perché il confronto politico sui territori è molto importante, incentiva la partecipazione soprattutto da parte di chi ha ritenuto la politica deligittimata. Sono unitarie, c’è bisogno di confrontarsi. C’è un tavolo aperto da tempo nel centrosinistra che deve essere portato avanti e anche con la partecipazione di una donna come Imma Battaglia alle primarie perché i diritti civili camminano insieme ai diritti sociali.

Se vincesse le primarie del 20 giugno quali tematiche riterrebbe centrali per compattare il centrosinistra alle amministrative di ottobre?

Sicuramente il tema del lavoro perché nei quartieri popolari è molto sentito, non solo a causa della pandemia, anche perché negli ultimi anni è stato abbandonato. In questo territorio giovani e meno giovani hanno fame di lavoro e il precariato è molto diffuso. È necessario fare rete con tutto il mondo del lavoro, dal terzo settore ai sindacati. Se ci fosse il lavoro ci sarebbe anche più attenzione alla bellezza dei luoghi che si abitano, ai servizi, i giovani si sentirebbero più motivati e incentivanti a dare una mano nei loro quartieri.
 
Quali sono le priorità che affronterebbe se venisse eletta?

Formazione e lavoro, sicuramente, per creare un raccordo all’interno del mondo rimasto inascoltato negli ultimi anni, dal terzo settore all’associazionismo. Ricostruire, quindi, una rete con la cittadinanza attiva che possa dare un contributo importante. Insieme alle realtà sociali, poi, metterei a punto un programma che prevede un raccordo tra Municipio, Comune e Regione ma anche Europa per progettare la realizzazione di servizi che mancano completamente in alcune zone, servizi che non dovranno essere di tipo assistenziale ma che permettano di costruire un percorso progettuale.

Che cosa, assolutamente, non mancherebbe in municipio se lei fosse presidente?

La formazione. E non solo di natura professionale ma che educhi anche a un passaggio ecologico del nostro territorio, attraverso il supporto di reti ecologiste per una battaglia comune finalizzata a difendere parchi e zone abbandonate. Penso alla Cervelletta, ad esempio, affinché venga utilizzata da tutti come luogo pubblico e protetto. Anche il tema degli spazi abbandonati sarà centrale perché i quartieri con le serrande chiuse da anni causano degrado e solitudine, in raccordo con Comune e Regione è necessario intervenire perché questi spazi tornino ad essere vivi, penso a Pietralata, Tiburtino III, San Basilio. Contro il consumo di suolo per avviare percorsi che ci permettano di riutilizzare questi spazi, come l’ex fabbrica di penicillina. Non mancherebbe l’intercultura con la creazione di spazi dove mescolare le culture, Liberi Nantes nel nostro territorio ne è un bellissimo esempio. Il municipio non può non conservare la memoria per garantire sempre i valori della Costituzione antifascista.

Che voto da’ alla passata amministrazione?

Mi dispiace non posso che dare un voto di insufficienza per l’incapacità politica nell’ascolto, nella condivisione delle decisioni e nell’intuire quali potessero essere i bisogni primari. Penso con rabbia a quanto sta avvenendo in questo periodo in una ‘vetrina elettorale’, improvvisamente sono comparsi i cantieri e questo fa rabbia perché si tratta di un uso strumentale della politica, è inaccettabile. Per 5 anni tutto questo non lo abbiamo visto. É mancato il lavoro nelle scuole, anzi abbiamo assistito alla chiusura di asili nido, penso alla mobilità e via Tiburtina ne è un esempio. Mi piacerebbe recuperare, insieme ai cittadini, il progetto sul prolungamento della Linea B chiuso in un cassetto. Punterei su percorsi partecipativi per raggiungere obiettivi comuni a tutti.

Un giudizio sul Movimento Cinque Stelle?

Hanno adottato un’azione populista perché si può anche cogliere un bisogno ma poi è necessario saperlo veicolare per favorire la crescita del territorio. Inoltre, il concetto di legalità che ha messo in campo questo movimento è per me inaccettabile perché non può essere sganciato da quello di giustizia sociale.  

Augurandole che vada tutto bene, immaginiamo però uno scenario nefasto per il suo schieramento politico con un turno di ballottaggio che vede solo centrodestra e M5s. Come si comporterebbe?

Stiamo valutando. Non sono contraria ad un accordo con i 5 stelle perché penso che questo movimento sia disomogeneo. Se si trovasse una quadra su alcune questioni, si potrebbe trovare una sintesi. Se è Virginia Raggi che va al ballottaggio con la destra mi risulta difficile da digerire. C’è un processo da mettere in atto con tutta la sinistra.

Che rapporto ci sarebbe con il M5s?

Come dicevo è un mondo variegato, fatto da persone diverse. Lo valuteremo strada facendo, la porta non si chiude. Ma femminismo e giustizia sociale devono essere centrali.

Perché i cittadini del quarto dovrebbero scegliere lei?

Mi verrebbe da dire perché sono una donna. Ma in realtà perché penso che possa essere utile a questo territorio un occhio non troppo giovanilistico che però ha a cuore il mondo dei giovani, attento ai bisogni di tutti. Mi batterò contro la solitudine e per la creazione di reti al fine di evitare lo scollamento che spesso c’è tra viarie realtà.

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