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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ponte Mammolo Casal de Pazzi / Via Giovanni Tagliere

Rebibbia: la casa di Pasolini per chi fa ricerca sulle borgate

L’idea degli assessorati alla cultura e al decentramento dovrà diventare un progetto

La casa di Pasolini è destinata a restare una casa che accoglierà assegnisti di ricerca impegnati su temi come borgate, periferia, carcere. È questa l’idea degli assessorati comunali alla cultura e al decentramento amministrativo che abbraccia anche la proposta formulata dal Municipio IV di rendere l’area intorno un museo diffuso. Intanto, quella che per ora è un'ipotesi dovrà diventare un progetto su carta e l’immobile – attualmente all’asta -dovrà essere acquisito al patrimonio del Comune. 

Le associazioni di quartiere e le realtà sociali chiedono che la prima casa romana di Pier Paolo Pasolini diventi un museo popolare: lo hanno ribadito in più occasioni, anche nell’ambito di assemblee pubbliche. Il Municipio IV ha realizzato un progetto per rendere inoltre l’area circostante di interesse culturale e creare un museo diffuso che comprenda zone verdi e la vicina palestra scolastica. Per il Comune la casa di via Tagliere, a Rebibbia, dove il poeta ha vissuto insieme a sua madre durante gli anni di insegnamento a Ciampino, deve diventare una casa per ospitare assegnisti di ricerca che si occupano di tematiche care all’intellettuale ucciso all’Idroscalo di Ostia nel 1975. Lo scorso 17 dicembre l'asta per la vendita dell'immobile è andata deserta

“Per ora si tratta di una linea di lavoro – ha specificato a Roma Today Andrea Catarci, assessore al decentramento, alla Partecipazione e Servizi al territorio – L’immobile è piccolo, parliamo di 40 metri quadri calpestabili, non c’è lo spazio per realizzarvi un museo ma si può rendere abitazione per assegnisti di ricerca che trattano di periferia, di borgate, di carcere”. Per fare questo, l’immobile dovrà essere acquisito al patrimonio comunale, dovrà cioè essere acquistato dal Comune: “La cifra di partenza, di poco superiore ai 120mila euro, era probabilmente fuori mercato, considerato che l’asta è andata deserta, speriamo in un ribasso per la prossima chiamata di febbraio” ha concluso Catarci.

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