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Asili nido al Tiburtino: riunioni su riunioni, la presidente guarda e nessuno risolve

I fatti durante la commissione trasparenza al Municipio IV

Si tinge di giallo, di polemica ma non certo di soluzioni, almeno fino ad ora, la vicenda che riguarda lo sgombero dei quattro asili nido convenzionati presenti sul territorio del tiburtino. A che punto siano le sorti de Lo scoiattolo allegro, La farfalla, Casa Giardino e Tigro nessuno lo sa: tutti ci stanno lavorando, qualcuno chiede “fatti” e trasparenza ma intanto i genitori sono “allo sbando” e le operatrici lavorano nelle strutture senza sapere se e quando saranno disoccupate.

“L’incapacità politica è un danno per i cittadini”

A più di un mese dalla commissione scuola capitolina è stata convocata la commissione trasparenza nei locali di via Tiburtina 1163. Inevitabile la conta degli assenti che per diversi motivi hanno disertato l’appuntamento: tra questi Maria Teresa Zotta presidente della commissione scuola in Campidoglio e i dirigenti municipali. “Abbiamo registrato le solite assordanti assenze di uffici e parti politiche che seppur convocate non hanno partecipato ai lavori dimostrando il solito imbarazzo sul tema e lasciando per l'ennesima volta senza risposte lavoratori e genitori delle strutture interessate, non solo: lasciano avvolta nella nebbia la soluzione al problema” ha commentato Nicolò Corrado, presidente della commissione trasparenza, a margine dei lavori. “L'incapacità politica si trasforma in danno ai cittadini e in beffa ai gestori delle strutture costretti a dover investire ingenti risorse economiche, per la terza volta, anche per ricorrere al TAR contro provvedimenti amministrativi già bocciati dai giudici in passato – ha continuato - La poca chiarezza a 5 Stelle continua a tenere precario il futuro dei lavoratori dei 4 nidi del IV Municipio, e aumenta la preoccupazione su come i genitori dei quartieri interessati potranno continuare ad usufruire del servizio nido anche in futuro”. 

La presidente Della Casa non viene convocata ma si presenta in aula e non interviene

“Non è stata convocata – ha spiegato ancora Corrado – perché durante l’ultima commissione ha preferito partecipare ad un evento elettorale piuttosto che recarsi in Campidoglio per essere ascoltata”. Corrado ha voluto anche ricordare il ruolo della presidente: “Lei è una consigliera e come tale può partecipare e intervenire alle riunioni anche se non convocata”. Non solo: “E’ rimasta in aula in silenzio, avrebbe potuto utilizzare quel tempo per lavorare alla condizione dell’asilo Podere Rosa o per dare una risposta ai genitori del nido Mary Poppins invece di minimizzare sulla presenza dei topi”. 

Della Casa: “Io seduta tra il pubblico”

"Durante la commissione è stata più volte sottolineata la mancata presenza della sottoscritta Presidente che, in vero, è seduta tra il pubblico poiché non convocata, fatto verificabile agli atti. Forse non è stata invitata la Presidente del Municipio proprio per poterne rimarcare l’assenza?” ha fatto sapere la minisindaca Roberta Della Casa che ha poi aggiunto: “Non posso dirlo con certezza ma certo appare molto strumentale, si va avanti pubblicizzando video personali pubblicati su Facebook e registrazioni di dirette radio”. La minisindaca ha poi voluto puntualizzare: “Per la cronaca: alle ore 13 circa solo n. 1 o 2 consiglieri di opposizione resta in aula...in apertura erano molti di più, basta mantenere il presidio dopo aver fatto lo show. le solite polemiche senza argomentazioni, ancora dichiarazioni non di competenza della commissione, ancora la volontà di soprassedere alle norme”. 

PD: "Non si fida più dei suoi"

La presenza in aula della presidente che però ha scelto di non intervenire pur potendolo fare come consigliera, non ha lasciato margini di dubbio al PD: “Ho voluto far ascoltare in aula le sue dirette facebook e i suoi interventi in radio per mettere in evidenza un problema di democrazia partecipata: la presidente si presenta in posti dove non c’è contraddittorio e non discute dei problemi nelle sedi deputate – ha sottolineato la consigliera dem Annarita Leobruni – ha preferito restare in aula a controllare e monitorare i suoi consiglieri perché ormai dopo la mozione non si fida più”. E così Leobruni ha concluso: “Per me a questo punto può davvero andare a casa”. 

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