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Venerdì, 19 Aprile 2024
Pietralata Pietralata / Via del Casale Quintiliani

Rom Quintiliani, il Municipio attacca Cutini: "Lo sgombero è urgente"

Il presidente Emiliano Sciascia risponde al dietrofront dell'assessore che ha bloccato le operazioni di sgombero: "Non ci sono più risorse per l'accoglienza? Gli uffici conoscono la situazione da febbraio 2014"

Mancavano le risorse per garantire l'accoglienza e le famiglie rom sarebbero rimaste in strada. In via del Casale Quintiliani le ruspe non sono mai arrivate e lo sgombero previsto per la scorsa settimana non è avvenuto. L'assessore Cutini ha bloccato l'operazione che fonti interne al Campidoglio, qualche ora prima, davano per certa. Un dietrofront, scritto nero su bianco con nota del 1 settembre, che continua a sollevare polemiche, l'ultima dal Municipio.     

"Si ribadisce l'estrema urgenza di intervenire nell'area in oggetto". La risposta allo stop, anch'essa sottoscritta e protocollata, è del presidente Emiliano Sciascia. Sono mesi che il minisindaco riceve segnalazioni  sulle condizioni disperate del quadrante. Richieste d'intervento da parte dei cittadini che chiedono il ripristino di "una situazione di maggiore sicurezza e decoro". Visto e considerato, tra le tante, "che la zona è interessata dai lavori di realizzazione dello Sdo (Sistema Direzione Orientale, ndr)".

Cutini ha spiegato che sono stati già spesi un milione di euro nel 2014 per garantire abitazioni alternative a famiglie rom allontanate da insediamenti abusivi, e che le casse sono vuote. Ma l'allerta, per Sciascia, è stata lanciata con tutto il preavviso necessario perché si potessero stanziare le risorse: "Si fa presente che sin dal 26 febbraio 2014 gli Uffici in indirizzo sono stati messi a conoscenza della reale situazione". Detto altrimenti: se si voleva intervenire, si poteva.

Il motivo dello stop, inaspettato, è chiarissimo al consigliere regionale di opposizione, Fabrizio Santori: l'assessorato alle Politiche Sociali avrebbe ceduto alle pressioni del terzo settore, da sempre avverso alla politica degli sgomberi. Nel caso specifico avrebbe smosso le acque una lettera inviata al Campidoglio dalla 21 Luglio, nota associazione impegnata in difesa dei diritti dei rom, in cui si scongiurava l'intervento delle ruspe. Per Santori il legame causa-effetto è evidente: "L’atto - ha dichiarato il consigliere - oltre che irresponsabile e irriguardoso verso la cittadinanza residente e i comitati di quartiere, ha dell’assurdo perché provvede a uno stop imposto di fatto dall’Associazione 21 Luglio". 

L'assessorato alle Politiche Sociali ha subito smentito: nessuno ha obbedito a nessuno. Ma Santori replica a stretto giro, precisando che le modalità di azione della Cutini parlano chiaro. Anzi, a detta del consigliere parlerebbero i documenti. Quanto sostenuto dalla 21 Luglio, che condannava "l'assenza di soluzione abitative alternative", è stato infatti confermato dallo stesso assessorato, e lo si può leggere nero su bianco nella nota del 1 settembre .  

"L'attuale situazione - si legge nel testo - sia riguardo la disponibilità di posti di accoglienza, sia di risorse economiche disponibili, non permetterebbe ai nostri uffici di offrire l'opportuno e necessario supporto". Detto fatto per Santori, che continua a chiedersi perché, se effettivamente non vi era disponibilità di accoglienza, lo sgombero fosse già stato "programmato nei dettagli dal Comando del IV della Polizia Locale di Roma Capitale, dal Comandante Raffaele Clemente nonché alla dott.ssa Matarazzo, delegata del Sindaco alla sicurezza di Roma Capitale".

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