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Pietralata Casal Bertone / Via di San Romano

Portonaccio, il mercato è chiuso da luglio. Esplode la rabbia degli operatori: "Abbiamo bisogno di lavorare"

Dall’assessorato al commercio la replica: “Sono lavori necessari, abbiamo proposto anche alternative”

“Mi hanno massacrato, non ho più un euro”. Sono parole forti quelle di Fabrizio che di professione fa il parrucchiere e da qualche tempo ha aperto un negozio all’interno di uno dei box del mercato San Romano di Portonaccio. Il 13 luglio, però, come tutti ha dovuto abbassare la serranda perché la struttura, compreso l’ufficio anagrafico, è stata chiusa per effettuare lavori di messa in sicurezza e riqualificazione degli ambienti. “Gli interventi dovrebbero finire entro dicembre ma speriamo anche prima” ha detto Daniela Giuliani, assessora al commercio della giunta a cinque stelle di via Tiburtina raggiunta dal nostro giornale. 

Il mercato è chiuso dal 13 luglio per lavori di messa in sicurezza e riqualificazione 

Intanto la disperazione degli operatori resta e diventa sempre più concreta insieme a un futuro lavorativo incerto. A ridosso della chiusura, dall’amministrazione è arrivata una proposta alternativa per i commercianti: il trasferimento presso un mercato del territorio già in funzione come San Basilio o Casal de’ Pazzi. “Questo trasferimento mi avrebbe comportato una spesa onerosa – ha spiegato ancora Fabrizio – avrei dovuto rifare l’intero impianto elettrico, rimontare tutte le attrezzature con i relativi costi”. Tra le alternative anche la sospensione del pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico per un tempo di sei mesi (il tempo di chiusura del mercato luglio-dicembre).

L'assessorato al commercio: "Abbiamo proposto alternative"

“I lavori che stiamo portando avanti a San Romano sono necessari soprattutto per la tutela di chi ci lavora – ha aggiunto Giuliani – La struttura era fatiscente anche a causa di decenni di mancata manutenzione. Li abbiamo incontrati, abbiamo spiegato loro le problematiche, purtroppo si tratta di lavori impegnativi, come la messa a terra degli impianti, e non possiamo prevedere tempi brevi di realizzazione”. I commercianti però non ci stanno: “Sono tutti spariti e noi siamo stati lasciati nella disperazione più totale, perché viviamo del nostro lavoro”. 
 

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