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“Condivide et albera”: parte da Pietralata il progetto che porterà a Roma altri 150 alberi

Parte l'operazione di forestazione urbana messa in campo dall'associazione Daje de Alberi con la fondazione Capellino. Professor Francesco Ferrini: "Piantare alberi contribuirà a salvare noi stessi"

Prima Pietralata poi, nella stessa mattinata, il Nomentano. Giovedì 24 febbraio prende avvio, con un duplice appuntamento, il progetto di riforestazione urbana “Condivide et albera”.

L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Capellino, l'associazione Daje de Alberi ed il dipartimento capitolino di tutela ambientale, prevede la messa a dimora di 150 alberi a Roma entro la fine del 2023.  Il progetto prevede, oltra alla piantumazione, anche la loro cura che sarà garantita nei diversi quartieri puntando sul coinvolgimento intergenerazionale dei residenti. Un’operazione che sarà garantita dal lavoro dell’associazione Daje de Alberi.

Mitigare gli effetti del cambiamento climantico

“Difendere gli alberi esistenti, piantare nuovi alberi e arbusti, coltivare fiori, curare il verde esistente nelle nostre città fa parte delle possibili soluzioni che abbiamo a disposizione per migliorare la qualità della vita e mitigare gli effetti devastanti del climate change” ha commentato Lorenzo Cioce, fondatore dell’associazione Daje de Alberi. 

L'apporto scientifico 

I curatori dell’iniziativa, nel promettere grande attenzione per la scelta degli alberi più adatti, hanno annunciato anche la collaborazione del professor Francesco Ferrini. Il docente, che insegna arboricoltura all’università di Firenze, si occuperà della misurazione di CO2 assorbita dagli alberi e dello studio della microbiologia del suolo con l'utilizzo di rilevatori ambientali. Lo studio scientifico potrà porre le basi per uno studio-pilota, successivamente esportabile nonché comparabile tra realtà analoghe.

Perchè piantare alberi

“Il declino delle risorse, il cambiamento climatico e l’aumento della popolazione urbana trasformeranno le città del futuro. Ma come saranno effettivamente questi centri urbani? – si è chiesto il professor Ferrini – Costruire città di successo del futuro o rigenerare i centri urbani richiederà un’armonizzazione con l’ambiente naturale e la biodiversità”. In questo quadro, ha concluso il docente, “piantare alberi non contribuirà a salvare il pianeta, che troverà il modo di ritornare come prima e di salvare sé stesso da noi. Piantare alberi contribuirà a salvare noi stessi”.

Il progetto “Condivide et albera” prenderà avvio il giovedì 24 febbraio alle ore 9,30 alla rotonda Maria Goeppert Mayer (Pietralata) con  la messa a dimora di tre cipressi e successivamente. Nella stessa giornata, ma alle 11, in via Oreste Tommasini, 12 al Nomentano saranno piantumati dieci aceri.
 

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