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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Pietralata Pietralata / Via del Casale Quintiliani

Pietralata: la favela abbandonata a pochi passi dalla metro Quintiliani

Tredici baracche di plastica e legno, venti famiglie romene che vivono lì, nell'area dello Sdo, da anni. Ncd: "Giovedì tragedia sfiorata, Comune e Municipio devono intervenire"

Nelle fantasie di amministratori, urbanisti e architetti doveva ospitare le infrastrutture dello Sdo. Nella realtà è occupato da un accampamento abusivo dove giorni fa si è sfiorata la tragedia. Via del Casale Quintiliani, pochi ettari di terreno accanto alla fermata della metro B, a pochi passi dalla stazione Tiburtina, e una piccola favela che ospita una ventina di famiglie romene. 

UNA DISCARICA A CIELO APERTO - Tredici baracche, che dire di fortuna è niente, tirate su con assi di legno, tavole di plastica, tetti, se ci sono, di lamiere. Tutto attrezzato per dormire, con materassi rimediati fuori dai cassonetti, quelli che i cittadini non vogliono più. 

Una stradina sterrata spunta proprio dal parcheggio della stazione della metropolitana, ai lati una distesa di erba alta e incolta che nasconde ogni genere di cianfrusaglie. Una discarica a cielo aperto che circonda il dormitorio, tra rifiuti, pezzi di legno da ardere per cucinare o scaldarsi, qualche tenda da campeggio, montagne di calcinacci. Niente acqua né servizi igienici, ovviamente, e folate di fumo e puzza di bruciato che ti avvolgono appena fuori dalle scale della metro. 

LE FIAMME - Spuntano bambini da ogni angolo, urlano, giocano, si rincorrono in mezzo ai detriti. Per fortuna nessuno di loro si trovava nei pressi delle due casupole che giovedì hanno preso fuoco. Nessuno è rimasto ferito. Ma la storia ci insegna che da ringraziare c'è solo la sorte. Nel febbraio 2011, in un caso analogo, morirono quattro bimbi, bruciati in baracche andate a fuoco su via dell'Appia Antica. 

“NESSUNO CI ASSISTE” - Loro assicurano che in zona sono ben voluti. “La gente qui ci conosce, sanno che siamo brave persone, a volte ci portano vestiti o cibo”. Narcisa, 26 anni ma il volto segnato dagli anni passati nel campo, lamenta il totale disinteresse dell'amministrazione. “Nessuno ci assiste, qui i bambini vorrebbero andare a scuola, andiamo a prendere l'acqua a una fontanella qui vicino e per l'elettricità abbiamo dei generatori di corrente”. E giovedì cosa è successo? “Sono andate a fuoco due baracche, c'era uno specchio fuori che ha preso fuoco, forse per il sole, il caldo”. 

LO SDO? - Ed è così da una vita. Sui 200 ettari della centralità Pietralata, il territorio a ridosso del nuovo polo ferroviario cittadino, pende un progetto trentennale che ha mutato più volte le vesti per restare nudo, sulla carta. Dal trasferimento, mai realizzato, degli uffici della pubblica amministrazione alla progettazione di studentati universitari, alloggi sociali, scuole. Niente di tutto questo è mai diventato realtà.  I terreni, lasciati allo sbando, hanno fatto da calamita di insediamenti abusivi, come quello di via del Casale Quintiliani. 

Inutile lo sgombero delle forze dell'ordine di circa un anno fa. Tempo poco e le venti famiglie erano di nuovo al loro posto. Qualcuno oggi approfitta delle fiamme per lanciare l'allarme, ricordando che il silenzio può essere pericoloso. 

“SERVE PIANO DI ASSISTENZA” - Così il presidente del circolo Ncd del IV municipio, Massimiliano Moscatelli: “È insostenibile una simile situazione: sono anni che denunciamo lo stato di degrado in cui riversa la zona dove sorgono i campi abusivi abitati da numerose famiglie di etnia rom”.  “Fortunatamente oggi non ci sono state vittime ma non possiamo continuare a sperare che la fortuna tenga pulite le nostre coscienze. Municipio e Comune devono al più presto smettere di restare a guardare e presentare un piano di assistenza serio per le famiglie che vivono nel campo, garantendo altresì la sicurezza dei cittadini residenti e dei fruitori della stazione metro Quintiliani”. 

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