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Colli Aniene Colli Aniene / Viale Battista Bardanzellu

Luigi Lo Cascio a Colli Aniene: "Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci"

Sulla bellezza di Roma: "Ci sono tantissime cose belle in questa città che magari rischiano di essere rovinate essendo accostate a cose molto brutte"

Tornano a Colli Aniene i ragazzi del Cinema America Occupato nell’ambito della rassegna “Lazio senza mafie” e tornano proprio qui, nella palestra del liceo Benedetto Croce che già in altre occasioni si è prestata a diventare una sala cinematografica in un Municipio senza cinema. Alla proiezione del film “I cento Passi” di Marco Tullio Giordana anche l’attore protagonista Luigi Lo Cascio e Monica Zapelli. Insieme con loro il presidente del Municipio Roma IV, Emiliano Sciascia, la preside del Liceo, Emilia D’Aponte e Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Legalità e la sicurezza della Regione Lazio. 

Una palestra gremita quella di viale Bardanzellu che, nella serata di ieri, ha atteso, la proiezione del film “I cento passi” proprio nel giorno in cui Libera celebra la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un minuto di silenzio anche per ricordare le vite spezzate dei giovani studenti Erasmus nella tragedia in Spagna. 
“Ringrazio la Regione Lazio, i ragazzi del Cinema America e la preside d’Aponte – ha esordito Emiliano Sciascia, minisindaco al tiburtino – E’ importante ospitare iniziative di questo genere nei nostri territori, il messaggio che deve passare è di non abbassare mai la testa per avere il coraggio di dire no e combattere la cultura del silenzio e dell’omertà”. Entusiasmo anche da parte della preside Emilia D’Aponte: “Sono molto felice di lavorare con i ragazzi del Cinema America, gli spazi sono pochi e vorremmo che questa fosse una scuola di quartiere aperta a tutti”. Monica Zapelli, poi, a proposito del soggetto e della sceneggiatura: “La storia di Peppino era molto diversa rispetto a quello che si sapeva, non raccontava la mafia che commette crimini ma la storia di un ragazzo che diventava uomo e metteva in discussione le sue figure di riferimento, avevamo la purezza che ti giochi una sola volta”. 

“Peppino immaginatelo come i ragazzi del cinema America – ha esordito Luigi Lo Cascio, prima della proiezione – era una persona che aveva voglia di fare ma anche un grande trascinatore, proprio come Valerio”, riferendosi, quindi, a Valerio Carocci, dei ragazzi del Cinema America, appunto, che da tempo portano nelle scuole il cinema con l’iniziativa dal titolo “Schermi pirata”e continuano ad andare avanti per la loro strada capaci di dire tanti “no”.  “Avevo 32 anni quando ho interpretato il ruolo di Peppino Impastato – commenta ancora Lo Cascio – poco più grande dell’età che Peppino aveva quando è morto e quello che mi ha colpito è stato il rapporto tra la bellezza e l’etica”. Poi ha aggiunto: “La storia di Peppino ci dice che non dobbiamo abituarci al mondo in cui viviamo e non dobbiamo mai perdere la capacità di indignarci”. 

LUIGI LO CASCIO A ROMA TODAY - E proprio come nel film “I cento passi”, Lo Cascio a Roma Today, ha commentato l’idea di bellazza pensando a Roma: “Ci sono tantissime cose belle in questa città che magari rischiano di essere un po’ rovinate essendo accostate, invece, a cose molto brutte, o al dispiacere perché magari non si capisce come mai in una città come questa ci debbano essere delle disattenzioni”. “Arrivando da Palermo la cosa è che mi ha affascinato di più di Roma è il barocco e Bernini, qui, quando si arriva all’estasi di Santa Teresa o alla Ludovica Albertoni, la chiesa di San Francesco a Ripa, dove è anche seppellito De Chirico perché c’è il tentativo di rendere visibile qualcosa che invece è invisibile come l’estasi”. Tra le cose che fanno bella Roma c’è l’arte, alcuni parchi, come Villa Pamphili, una persona che passa, l’atteggiamento di qualcuno". A proposito di bellezza anche un riferimento al film: “Un ragazzo a cui nessuno aveva insegnato cosa fosse l’antimafia, ci sono cose che riescono a nascere anche così, aveva intuito da che parte stavano la ragione, la bellezza, appunto, la giustizia, ha colto elementi di insopportabilità in quelle persone che attentavano a qualcosa in cui lui credeva fermamente”. 

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