Gli infrarossi per chiudere le buche. A Colli Aniene funziona così
La sperimentazione in via Umberto Calosso. La durata di ogni intervento è di circa 20 minuti
Una piastra a raggi infrarossi che rende plasmabile il catrame consentendo una maggiore adesione alla strada. È questo il principio della tecnica – ancora in via di sperimentazione – che l’assessorato ai lavori pubblici del Municipio IV – ha avviato in via Umberto Calosso, nel quartiere Colli Aniene. “E’ una tecnica con potenzialità maggiori rispetto a quelle tradizionali” ha commentato al nostro giornale Dino Bacchetti, delegato della giunta Umberti ai lavori pubblici del Tiburtino.
La sperimentazione, per la prima volta a Roma, è stata realizzata nei giorni scorsi. Il procedimento ha richiesto l’utilizzo di una piastra a infrarossi che porta la sostanza bituminosa ad una temperatura di 180 gradi, consentendo di rendere plasmabile il catrame. Intanto, vengono recuperati i residui della buca disfatta, una volta trattati – insieme ad altre sostante bituminose – vengano posti sulla buca, la piastra scalda il materiale e si ottiene la fusione.
“Lo step più importante del procedimento – ha commentato ancora Bacchetti – E’ la sigillatura mediante l’apposizione di un rettangolo di 2 metri per un metro che garantisce la tenuta nel tempo, perché non permettendo fessure, impedendo all’acqua di penetrare e quindi di deteriorare ancora l’asfalto”. Per effettuare questa tipologia di intervento, occorre un tempo maggiore rispetto al procedimento tradizionale. “Ogni buca viene lavorata per un tempo che oscilla dai 15 ai 20 minuti, un aspetto di non poco conto su strade a elevato traffico” ha concluso Bacchetti. Per ora, la tecnica importata dalla Germania, è stata utilizzata solo in via sperimentale.