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Casal Bruciato Pietralata / Via Tiburtina, 655

Municipio IV: "Nessun errore da parte dell’amministrazione, Zeppetto non potrà più esercitare"

L’Assessora al commercio del Tiburtino spiega a Roma Today le motivazioni della revoca della licenza al cocomeraro di via Tiburtina

Perché è stata revocata la licenza ad esercitare a Zappetto, il re dei cocomerari posizionato in via Tiburtina dal 1973? Cosa annuncia l’avviso pervenuto con cinque mesi di ritardo alla famiglia Proietti, ormai ex titolare del chiosco? Mentre il quartiere si mobilita per scongiurare la chiusura di uno dei luoghi simbolo del tiburtino e la famiglia organizza petizioni rivolta a Salvini e Berlusconi, il Municipio IV alza la voce: “Non c’è stato nessun errore da parte dell’amministrazione, ecco perché Zeppetto non potrà più esercitare” ha spiegato ai nostri taccuini Daniela Giuliani, assessora al commercio della giunta Della Casa. 

Dal Municipio: "Zeppetto ha chiuso per abusi edilizi e morosità"

“A seguito di controlli effettuati da parte degli uffici amministrativi e dagli agenti della polizia locale, l’attività di Zeppetto è stata dichiarata decaduta e ha perso la licenza ad esercitare sia per violazioni riscontrate come gli abusi edilizi della struttura che invece di essere banco mobile è stato trasformato in un posto fisso senza nessuna autorizzazione, e sia per una serie di morosità accertate dall’ufficio commercio” ha dichiarato Giuliani. Su questo l’assessora ha voluto specificare: “Su questa irregolarità si sono già pronunciate la magistratura e il Tar dando ragione all’amministrazione”. 

Il documento pervenuto in ritardo è slegato dalla revoca della licenza 

Il documento pervenuto con notevole ritardo, che noi di Roma Today abbiamo potuto leggere (qui il link che lo racconta), e che nell’oggetto indica “Comunicazione per l’avvio del procedimento per la rimessa in pristino degli interventi eseguiti nell’immobile” – “E’ slegato dal lavoro amministrativo, si tratta dell’intimazione della demolizione del fabbricato – ha aggiunto Giuliani – si comunica una scadenza oltre la quale se il fabbricato non viene demolito dalla famiglia, procede poi l’amministrazione con la rimozione coatta”. Nessuna falla quindi nel procedimento da parte dell’amministrazione che “ha seguito un iter corretto rispetto alla revoca della licenza – ha proseguito – sul ritardo stiamo effettuando controlli interni per capire di chi sia la responsabilità, tuttavia se la famiglia dovesse impugnare questo atto non comporterebbe la riviviscenza dell’attività”. 

L' "operazione legalità" del M5s

L’operazione di via Tiburtina si inserisce in un discorso di più ampio respiro messo in atto dall’amministrazione pentastellata: “Fin da subito abbiamo lavorato perché ci sia il rispetto della norma da parte tutti, nello specifico caso dei commercianti. Strano che gli abusi perpetrati nel tempo non siano stati notati dalle precedenti amministrazioni, a noi no, non sono sfuggiti” ha concluso Giuliani. 

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