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Martedì, 16 Aprile 2024
Tiburtino

Basf, parere negativo della Asl RmB all’Autorizzazione Integrata Ambientale

La BASF, secondo i Comitati, avrebbe manifestato a questo punto l’eventualità di delocalizzare l’intero stabilimento fuori dalla Regione Lazio

La ASL RMB ha espresso parere negativo all’Autorizzazione Integrata Ambientale, limitatamente all’inceneritore della BASF/Ex Engelhard nel V Municipio, classificata dal Comune di Roma e dalla stessa ASL come “Industria insalubre di 1a classe”. Il parere della ASL è solo l’ultima puntata di una vicenda che si protrae da anni.

Ventiquattro ore su 24, un inceneritore brucia ogni giorno circa 5 tonnellate di rifiuti tossici e nocivi (catalizzatori esausti). Il tutto in una zona ad alta densità di popolazione, e a pochi metri da un asilo nido.

Il Comune di Roma, secondo i Comitati dei Cittadini di Case Rosse, Settecamini, Ponte di Nona e dei lavoratori della Tiburtina Valley “non potrà fare diversamente perché il Sindaco è il responsabile della salute dei cittadini. Di conseguenza la Provincia dovrebbe negare l’Autorizzazione finale all’inceneritore. Ciò è molto probabile che avvenga perché la ASL RMB ha redatto un documento di 25 pagine che, nelle conclusioni, non lascia spazio ad interpretazioni e tantomeno a soluzioni alternative”.

La BASF, secondo i Comitati, avrebbe manifestato a questo punto l’eventualità di delocalizzare l’intero stabilimento fuori dalla Regione Lazio. E’ quanto ha riferito l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Roma, Michele Civita, nella seduta del Consiglio del V Municipio venerdì 27 marzo, in occasione di un dibattito sul problema Basf a cui hanno partecipato anche il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio, Claudio Bucci, e l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Fabio De Lillo. Una notizia che non è stata, in quella sede, accolta con favore dai rappresentanti sindacali dei lavoratori della Basf presenti.

I residenti della zona si dicono scettici: “vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, dal momento che Regione, Comune e Provincia sono d’accordo nel convocare la BASF per ridiscutere il vecchio protocollo d’intesa, sottoscritto dal Comune di Roma e dalla precedente Engelhard nel maggio 2006, che prevedeva la delocalizzazione dello stabilimento in altra sede del Comune di Roma in cambio di edificazioni direzionali e residenziali pari a 50.000 mc sull’attuale terreno di 45.000 mq”.

La Basf, che il mese dopo aveva poi rilevato la Engelhard, “disattese quel protocollo d’intesa e decise di restare nell’attuale sito”, proseguono i Comitati. “Oggi, alla luce del parere della ASL, la Basf dovrebbe avere tutto l’interesse a sedersi intorno ad un tavolo e accettare la delocalizzazione dell’inceneritore o, se lo ritiene opportuno, dell’intero stabilimento, in una località che sia facilmente raggiungibile dai lavoratori.

Le istituzioni potrebbero assicurare risorse pubbliche e della Comunità europea per la delocalizzazione e per l’adozione di una nuova tecnologia, denominata AquaCritox®/AquaCat®, che è in grado di sostituire l’inceneritore eliminando le emissioni nocive in atmosfera e le acque reflue che oggi vengono invece riversate nell’Aniene”.
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