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San Giovanni, striscioni e lenzuoli contro la nuova viabilità: "E' sbagliata"

La sindaca aveva annunciato una revisione del progetto. In attesa delle modifiche si registrano nuove proteste

Le modifiche attese non sono arrivate. Nel triangolo compreso tra via La Spezia, via Taranto e largo Brindisi, le auto continuano a formare delle code. Ed i cittadini, per tutta risposta, sono tornati a protestare in strada. Lo hanno fatto ieri, venerdì 12 marzo, scendendo in strada per protestare contro i mancati interventi promessi.

Gli striscioni appesi alle finestre

Sui balconi e sulle finestre di via Taranto e di via Pozzuoli, nel pomeriggio di venerdì 12 marzo, hanno fatto la loro comparsa degli striscioni. Ricordano che “la viabilità è sbagliata” e chiedono uno “stop alle modifiche”. Non a quelle che la Sindaca ha annunciato il 22 febbraio, disconoscendo un progetto che, per due anni, aveva incensato come “un esempio concreto della nostra idea di mobilità virtuosa”

Cosa prevede il progetto

La “svolta green” di San Giovanni, originariamente legata ad una trasformazione che doveva comportare anche la pedonalizzazione di viale Castrense, è stata nel tempo ridimensionata. Su via La Spezia e via Taranto sono arrivate delle piste ciclabili e l’uscita della metropolitana a Largo Brindisi è stata ripensata per ospitare un hub delle biciclette. Le strade sono state rese a senso unico cosa che di fatto ha finito per modificare la viabilità dell’intero quartiere, uno dei più attraversati dal traffico veicolare cittadino. Una “cerniera”, anche per la presenza della Tangenziale, tra Roma Sud e Roma Est.

Il cambio di viabilità ha messo a dura prova la pazienza di molti residenti e lavoratori della zona che percorrono ogni giorno queste strade” ha riconosciuto Raggi all’indomani delle tante proteste che, dalla metà di febbraio, hanno attraversato il quartiere. Dal momento che non si sono osservati grossi cambiamenti, la contestazione è ripartita. 

La manifestazione

 Ad organizzare la manifestazione  Antonello Ciancio(Leu Mun VII) che dichiara: “Le modifiche che sono state promesse non sono arrivate. Il senso di marcia alternato su via Pozzuoli, che nelle tavole progettuali non era previsto (Stefàno sostiene il contrario ndr), è un palliativo che non risolve il problema del traffico ed anzi finisce anche per creare un disagio in più, poichè è realizzato eliminando i parcheggi”.  Soluzione? “Poichè via Taranto e via Monza non ce la fanno a supportare il traffico di auto dirette alla Tangenziale, l’unica soluzione è quella di riportare via La Spezia al doppio senso di marcia, com’era quindi originariamente”. Le ciclabili? “Su via Taranto va bene, su via La Spezia la strada è larga 30metri ma ha i marciapiedi molto ampi: bisogna mettersi a tavolino e valutare”.

Stefàno difende il progetto

Continua invece a sostenere il progetto originario il presidente della commissione mobilità Enrico Stefano. “Grazie anche all'aggiustamento delle fasi semaforiche e alla eliminazione della sosta su via Monza, il traffico tutto sommato scorre senza troppe complicazioni” ha dichiarato il 9 marzo, a margine d’un sopralluogo effettuato in zona. “I nostri tecnici inoltre sono al lavoro per il prolungamento delle corsie ciclabili su via La Spezia direzione ponte Casilino e per l'ultimo tratto mancante di via Taranto fino a piazza Casalmaggiore”. Proseguono intanto anche i lavori su via Pozzuoli il cui doppio senso all’inglese, dichiara Stefàno, erano “già previsto per favorire le manovre locali”. Poi il cantiere riprenderà su via La Spezia.

“Mi auguro, anche alla luce del fatto che il traffico si sta stabilizzando, e dei tanti cittadini che mi stanno scrivendo che cominciano a vedere gli effetti positivi di questa opera che l'impianto resti immutato”. Per ora, al netto delle poche modifiche intervenute, sembra esserlo. Tra le proteste di chi, scendendo in strada, è tornato a contestare il progetto.
 

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