Giallo di Via Taranto: si attendono i risultati dell'autopsia
Tra le ipotesi anche quella di una morte naturale. Roberto Norrito infatti aveva una grave malattia e secondo i medici è plausibile un'emoraggia che gli abbia provocato lo svenimento e la caduta. La pista omicidio è comunque aperta
LA PISTA DELLA MORTE NATURALE
Il medico legale che ha constatato la morte di Norrito ha appurato che era affetto da un tumore alla bocca. Secondo il medico, che non ha trovato segni di violenza sul corpo, la morte dell'uomo potrebbe essere stata causata da un'improvvisa emorragia che lo ha portato a perdere conoscenza e a crollare a terra sbattendo violentemente la testa. La tesi della morte viene giudicata credibile anche dalla squadra mobile che però non abbandona la pista dell'omicidio.
LA PISTA DELL'OMICIDIO
Aspettando l'autopsia, non mancano gli indizi che non tornano. L'uomo che chiede aiuto, la porta trovata aperta, la pozza di sangue, la ferita al cranio: tutti elementi che farebbero pensare ad una morte violenta. La squadra mobile segue in questo caso la pista del delitto passionale, legato alle frequentazioni dell'uomo.
L'ARCIGAY
In una nota il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo chiede alle forze dell'Ordine “di fare luce al più presto sulle modalità e responsabilità del delitto che ha coinvolto un uomo di 59 anni. Le indagini sembrano delineare un delitto a sfondo omofobo”.
Marrazzo ricorda che "proprio pochi giorni fa, l'11 luglio, la nostra comunità ha ricordato il quarto anniversario dal brutale omicidio di Paolo Seganti, reso ancora più doloroso perché ancora oggi non si conoscono gli assassini".