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San Giovanni Capannelle / Via Appia Pignatelli

Caffarella, il Comune non esercita la prelazione su Villa Sant'Urbano

Il Comune di Roma non ha esercitato il diritto di prelazione su Villa Sant'Urbano, acquisita da un privato. Conia (PD): "Sinceramente dispiace. Adesso però si migliori la fruibilità delle aree pubbliche, a partire dalla chiesa adiacente"

Niente da fare. La prestigiosa Villa Sant’Urbano non è stata acquisita al Patrimonio capitolino. Il Comune ha infatti rinunciato al diritto di prelazione, aprendo le strade all’investimento di un privato.  Sfuma così il sogno di quanti speravano, Municipio VIII in testa, di poterla mettere a disposizione del Parco della Caffarella.

L'ASTA - “La villa è andata all’asta ed i privati che l’hanno presa hanno anche presentato dei progetti per la sistemazione di alcune parti, ora al vaglio della Sovrintendenza di Stato – fa sapere Flavio Conia, il presidente uscente della Commissione cultura dell’VIII Municipio –  Si parla di chiudere vicolo Sant’Urbano che, dall’Appia Pignatelli conduce fino all’edificio. Ma su questo sono in atto delle verifiche tecniche, perché potrebbe invece essere di pertinenza dell’adiacente chiesa”.

LA VALORIZZAZIONE - La decisione è arrivata nonostante la posizione espressa dal Consiglio del Municipio VIII. “Apprendere la notizia non ha fatto certo piacere – osserva Conia – ma se non riusciamo ad annettere al patrimonio queste aree, perché il Comune non ha le risorse per farlo, che almeno si provveda a valorizzare l’esistente. In parte questo avviene, grazie soprattutto all’impegno della Sovrintendenza”.  Le visite nella Chiesa di Sant’Urbano, si sono infatti intensificate. Tuttavia è possibile accedere all’ex tempio di Cerere e Faustina, soltanto un giorno al mese. “Non è un risultato scontato, perché in passato prima del nostro interessamento e del grande lavoro della Sovrintendenza, quest’edificio non era valorizzato”.

IL FUTURO - Per il Comitato della Caffarella, la mancata acquisizione ha rappresentato una  sconfitta. “La presidente della Soprintendenza aveva dichiarato che era già previsto un piano per l’utilizzo della villa – si legge sul sito dei volontari della Caffarella – per questo si esortavano il Ministero dei Beni Culturali, la Regione o il Comune ad intervenire”. Un risultato che non è stato coronato. “Quella collina andrebbe sistemata. Ci sono delle aiuole con piante troppo alte che impediscono anche la visione della chiesa – sottolinea Conia – ci sarebbe bisogno di un progetto d’ingegneria ambientale per sistemare tutta la collina su cui la chiesa è poggiata. Un progetto che il Dipartimento Ambiente ha realizzato da tempo e del quale tuttavia ancora non vediamo realizzazione. Ripeto, almeno quello che è di proprietà pubblica, sia valorizzato e reso fruibile” conclude l'intervista Flavio Conia. Un auspicio condivisibile.
 

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