rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Arco di Travertino

A Tor Fiscale c'è un lago di petrolio e per la bonifica il Campidoglio chiede aiuto ad Eni

L'assessora Alfonsi ha annunciato l'intenzione d'incontrare l'Eni per affrontare la bonifica del lago. E' stato scoperto nel 2016 tra i cunicoli sotterranei di Tor Fiscale

C’è un bacino oleoso che occupa un volume di circa 800 metri cubi sotto Tor Fiscale. Si tratta di una sorta di laghetto, profondo una trentina di centimetri. La sua esistenza è stata scoperta insieme ad una vasta distesa di rifiuti, caratterizzata soprattutto da sacchetti abbandonati, nell'inverno del 2016. 

Il laghetto di petrolio

La pulizia delle cave sotterranee di Tor Fiscale, un tempo usate per l’allevamento dei funghi, non è mai avvenuta. Ed anche “il laghetto di petrolio”, nonostante i sopralluoghi effettuati anche dal municipio VII, non è mai stato bonificato. Il Campidoglio ha però dichiarato l’intenzione di recuperare il tempo perduto, puntando sull’aiuto di un prezioso partner.

“Nei prossimi giorni incontreremo Eni, l'azienda che la precedente amministrazione aveva fatto fuggire e che già in passato si era resa disponibile per fare uno studio di caratterizzazione finalizzato alla bonifica del lago di petrolio sotterraneo nel Parco di Tor Fiscale” ha fatto sapere l’assessora capitolina all’Ambiente Sabrina Alfonsi. L’azienda multinazionale, in effetti, era stata chiamata in causa già durante la precedente consiliatura. 

L'occasione persa

“Un’azienda del gruppo Eni aveva dichiarato l’intenzione di procedere alla bonifica – ha spiegato l’ex presidente municipale Monica Lozzi che, nell’estate del 2018, prese parte ad un sopralluogo nell’area. “Come municipio avevamo compreso che si trattava di un’opportunità importante, sicuramente da cogliere” ha spiegato l'ex minisindaca a RomaToday. L’occasione non venne però sfruttata perché “il Campidoglio obiettò che quell’operazione dovesse essere preceduta dalla stesura di un bando che, però, non è più stato fatto”. Ed il lago di petrolio è rimasto al proprio posto. Nelle cave, peraltro, sono stati lasciati anche i sacchetti abbandonati.

Le aspettative

“Per troppi anni la situazione è rimasta bloccata, è il momento di agire e, le parole dell’assessore Alfonsi lo confermano, l’amministrazione Gualtieri si sta muovendo esattamente in questa direzione” ha commentato il consigliere Rocco Ferraro (lista Gualtieri). I tanti cittadini che frequentano il parco di Tor Fiscale, restano in attesa di sviluppi. Anche per quanto riguarda la possibilità di rendere accessibile il primo tratto della cava, che non è interessata da sversamenti. “Roma Capitale farà quanto in suo potere per restituire alla cittadinanza quella sezione di parco attualmente inaccessibile, nel pieno rispetto della sicurezza dell’ambiente e di chi vorrà fruire degli spazi” ha aggiunto il consigliere Ferraro. Il Campidoglio ha promesso di riaccendere i riflettori sulle ex fungaie. Il destino di quelle cave, sotto Tor Fiscale, resta ancora tutto da scrivere.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Tor Fiscale c'è un lago di petrolio e per la bonifica il Campidoglio chiede aiuto ad Eni

RomaToday è in caricamento