Appio Latino sempre più il quartiere delle voragini: l'ultima si è aperta nel parco di villa Lazzaroni
Nel polmone verde dell'Appio Latino tornano i nastri gialli, servono a delimitare una voragine. Ass Vivace: “L’area è già attenzionata per le sue cavità che vanno messe in sicurezza per evitare altri smottamenti”
La tregua è finita. L’Appio Latino, dopo qualche mese di pace, ha ripreso a confrontarsi contro una delle maggiori insidie che lo caratterizzano: le voragini.
La segnalazione
Un nuovo smottamento è stato segnalato a Villa Lazzaroni. “Ieri pomeriggio ho notato la presenza di nuovi nastri gialli, di quelli che utilizza la polizia locale - ha fatto sapere Laura, presidente dell’associazione Insieme per Villa Lazzaroni - nei giorni scorsi non c'erano e sono stati sistemati attorno a quella che sembrerebbe essere una voragine”. La conferma è arrivata dal Municipio VII.
“Villa Lazzaroni è un’area che è già attenzionata dal Dipartimento Simu e dalla Protezione Civile per la presenza d’un sistema caveale che ha già provocato degli smottamenti. Quello del 29 settembre è infatti solo l’ultimo in ordine di tempo. Già nel 2018 se n’è registrato un altro, particolarmente significativo”. Per sistemare quella voragine, è stato impiegato oltre un anno. E dopo quell’episodio, il Campidoglio, ha deciso di avviare delle specifiche indagini geologiche. “L’obiettivo è quello di stabilizzare questo sistema di cavità, proprio per evitare che possano i futuro ripresentarsi”.
Il record amaro
Se quella segnalata dalla cittadina è la seconda voragine che si apre in due anni, sono più di una ventina quelle che si sono succedute, all’Appio Latino, solo nei primi due anni dell’ultima amministrazione. Il Municipio VII, proprio per fronteggiare queste situazioni con cui ha sviluppato una certa consuetudine, ha inaugurato un proprio “protocollo voragini”.
Il protocollo voragini
Serve ad attivare gli attori competenti, dalla protezione civile agli uffici preposti del Municipio, in modo da consentire una più efficace risoluzione dei problemi. Nei casi in cui è possibile. Spesso però le competenze e le risorse dell’ente di prossimità non sono sufficienti a garantire un rapido ritorno alla normalità. Lo sanno bene i residenti di via del Mandrione ma anche i tanti fruitori di Villa Lazzaroni. Per chiudere l’ultima voragine, infatti, sono stati impiegati quasi due anni.