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Voragine via Genzano: il ritorno alla normalità è segnato da polemiche

L'apertura della strada, chiusa per oltre due anni a causa di una voragine, ha coinciso con vibranti proteste. La contestazione, secondo alcune letture, è stata strumentale. Per altri è stata la conseguenza di una vicenda durata troppo tempo

Sono stati necessari circa due anni, per veder tornare via Genzano alla normalità. Tanto tempo, trascorso tra annunci, ricerca di fondi, contrapposizioni verbali e proteste. Il risultato di questa lunga attesa, si è potuto apprezzare questa mattina quando, la strada, è stata finalmente aperta al transito.

LA POLEMICA CON ROMA CAPITALE - Il malcontento, represso negli anni, è sfociato venerdì mattina con una certa veemenza. Per alcuni attori istituzionali, è stato spontaneo. Per altri, orchestrato. “II malcontento era più che prevedibile visto che i cittadini del quartiere Appio Tuscolano hanno dovuto attendere due anni per la riapertura di una strada a causa di un buca. In una città normale, sarebbe stata chiusa in un mese” commenta la deputata Barbara Saltamartini,  della Lega Nord-Noi con Salvini. La parlamentare coglie la palla al balzo, per rivolgere un appello al Sindaco. “Marino ci faccia una cortesia – chiede la deputata leghista - ascolti il malessere manifestato anche oggi dai cittadini, raccolga le sue carte e lasci il Campidoglio”.

LA TARDIVA APERTURA - Ilaria Tredicine invece, Vicepresidente del Consiglio Municipale, si è soffermata sul tempo che è stato necessario per riaprire la strada. “E' la fine di un incubo durato due anni” ha commentato, attraverso una nota stampa. La consigliera ha poi osservato come “sette delle quaranta attività commerciali presenti sulla strada, non ce l'hanno fatta a sostenere il peso di un'inefficienza amministrativa indecente che li ha costretti ad abbassare per sempre le saracinesche”. Per loro, l’apertura è arrivata infatti “troppo tardi”. Ed anche per questo Roma si conferma “la capitale del degrado, dell'inefficienza e dell'incapacità di chi la governa”.

L'AGGRESSIONE - La mattinata, si accennava, non è trascorsa in maniera serena. L’altro Vicepresidente del Parlamentino di Cinecittà, il Consigliere Davide Tutino, è stato protagonista di un acceso contraddittorio.  “L'aggressione di oggi in via Genzano, in occasione della riapertura della strada, rappresenta il classico inchino ai boss locali” ha spiegato senza mezzi termini, il Consigliere radicale eletto nella Lista Marino. “L'intento era che le Istituzioni non mettessero piede in territori ritenuti appannaggio dei boss, ed a tal fine erano stati perfino assoldati un gruppo di disperati” che secondo Tutino avevano l’intenzione “di disporre barricate con i cassonetti”. 

LA VICENDA E LA NORMALITA'  - La vicenda è stata riassunta anche dal Capogruppo di SEL Aldo Benassi, presente sul posto. “C’era uno striscione che campeggiava sul muro di cinta di un palazzo con su scritto: ‘In due anni tappavi il buco dell’ozono’. E’ evidente che quello striscione era il segnale della presenza di un ‘comitato d’accoglienza’ dalle chiare connotazioni politiche. Le intenzioni si sono rivelate nel momento in cui il consigliere Tutino, ha rimosso lo striscione. Il gesto ha suscitato l’ira di chi lo aveva affisso, e Tutino ha ricevuto degli spintoni e si è poi scontrato  verbalmente con il consigliere di Forza Italia Ilaria Tredicine”. Finisce così una vicenda nella quale è successo di tutto. E per la quale, la normalità da tanti invocata, è stata a lungo disattesa. Epilogo incluso.

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