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Appio Latino Ardeatino / Via Appia Antica

Caffarella, il Comune non sgombera i suoi terreni e il parco non puo' essere allargato

Si lamenta l'inerzia nel Comune che, pur avendo ottenuto l'immissione di molte aree al patrimonio cittadino, le sta lasciando nelle mani dei privati. Comitato per la Caffarella: "Abbiamo fatto accessi agli atti che ci forniscono dati sconvolgenti"

Un muro di gomma. E’ quello che stanno incontrando i volontari del Comitato per la Caffarella che puntano ad allargare il perimetro del parco. Per riuscirvi, occorre ottenere l’effettiva acquisizione di alcune aree tra via Appia Antica e via della Caffarella. Sono già state “immesse nel patrimonio comunale dal 2007”. E ciò nonostante  “di fatto restano in mano ai privati” spiegano gli attivisti del Comitato.

IL MURO DI GOMMA DEL COMUNE - “Gli accessi agli atti che abbiamo effettuato nei confronti della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica di Roma, nonché dell’Ente Parco Appia Antica e del Comune di Roma stanno fornendoci dati sconvolgenti – si legge in una nota del Comitato per la Caffarella -  Nonostante il silenzio del Commissario che da dicembre non risponde alle nostre richieste, i documenti fornitici tempestivamente da Ente Parco e Soprintendenza descrivono un quadro veramente grave della situazione espropri lungo la via Appia Antica”.

PUBBLICI MA PRIVATI - A supporto della segnalazione del Comitato, ci sono una serie di dati. I civici cui fanno riferimento, quasi tutti dislocati su via Appia Antica,  risultano infatti “inseriti nel Piano di Utilizzazione della Caffarella del 1996, espropriati dal Comune nel 2005, immessi nel patrimonio comunale nel 2007. Eppure, sebbene siano stati pagati con i soldi pubblici, risultano di fatto ancora privati”.

LA DIFFIDA A TRONCA - Si tratta di “Aree d’immenso valore storico-artistico come il sepolcro di Geta”, oltre ai “templi ed ai  fienili” cui si devono sommare  “ettari di splendide aree verdi ancora inaccessibili  a distanza di 9 anni dall’immissione in possesso del Comune. Questa ulteriore vergogna deve assolutamente cessare – concludono i Comitati-  Chi le occupa sono aziende e singoli cittadini entrambi in grado di contare su fior di avvocati e sulla colpevole inerzia del Comune”. E vista l’assenza di risposte da parte del Commissario “il 15 marzo abbiamo diffidato anche Tronca”.
 

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