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Appio Latino Appio Latino / Via Cesare Baronio

Appio Latino, otto anni non bastano per riqualificare la strada dietro Happio

Già nel 2015 il municipio aveva approvato la proposta di rilanciare la strada, rimuovendo i new jersey posizionati nel 2000 con la realizzazione di un PUP

La realizzazione di un parcheggio interrato agli inizi del 2000 e la successiva costruzione di un centro commerciale, hanno modificato in maniera significativa via Cesare Baronio.

La strada che in linea d’aria congiunge la valle della Caffarella con l’Appia Nuova, è una delle arterie principali dell’Alberone. Nonostante questo continua ad essere afflitta da criticità che si trascinano nel tempo, anche a dispetto delle intenzioni proclamate dall’amministrazione locale. Emblema di questa condizione è la permanenza di alcune barriere spartitraffico.

Le barriere che il municipio chiede di togliere dal 2015

I  “ new jersey” di cemento sono stati sistemati all’altezza dell’incrocio di via Cesare Baronio con via Giuseppe La Farina e via Atto Vannucci. E sono almeno otto anni che l’ente di prossimità, delegando il proprio minisindaco, chiede che siano rimossi. Operazione che per ora non ha sortito alcun effetto. Nel 2015, in un’epoca in cui governava il sindaco Marino ed il vicino centro commerciale Happio non era ancora neppure inaugurato,  il consiglio municipale aveva infatti votato, in maniera unanime, un provvedimento. 

Con quell’atto si chiedeva d’intervenire perché “l’intero quadrante” versava in “un degrado generalizzato, non solo in relazione all’assetto viario, ma anche relativamente alla cure ed alla manutenzione del verde, allo stato dei marciapiedi e dei cigli stradali, al parcheggio selvaggio”. In questo quadro, al primo punto delle misure da mettere in campo, figurava  “l’immediato ripristino della viabilità a partire dalla rimozione dei new jersey ed alla riapertura di via Giuseppe la Farina”.  Quei new jersey sono ancora al loro posto.

Perché vanno rimossi i new jersey

Oggi il tema è tornato d’attualità. “Siamo tornati a chiedere di eliminare quelle barriere che, per le inferriate ritorte da cui sono sormontante, sono indecorose e pericolose. Rappresentano inoltre un problema per la viabilità, sia dei residenti che dei bilici diretti verso l’istituto poligrafico di Stato, lì presente. Prima però – ha spiegato il capogruppo della lista civica Gualtieri Claudio Lorenzini – va effettuato un collaudo”. Cosa va collaudato? “Quelle barriere sono state introdotte con la realizzazione del parcheggio interrato. Ora si deve verificare se la strada sostenga il traffico di superficie” ha chiarito Lorenzini. 

La riqualificazione attesa su tutta la strada

Il collaudo è quindi il primo passo. “Una volta verificato il collaudo chiediamo che tutta l’area di superficie venga sistemata. Lì ci sono marciapiedi ed aiuole da rifare. L’area deve trovare una nuova vivibilità, ripensando anche la collocazione dei cassonetti, ma tutto parte dalla rimozione dei new jersey”. Sarebbe un primo tassello, in un mosaico che necessità però ancora di altre tessere.

Perché in via Cesare Baronio c’è anche un’area verde che, ha ricordato Carla Toni la presidente uscente del CdQ Alberone, “è in parte recintata e non ancora fruibile” mentre  “nel giardino adiacente non è stato ripristinato l’impianto di illuminazione, fuori uso da  tempo”. E questo lo espone sia a problemi di sicurezza, per i bivacchi notturni, che di decoro, per i rifiuti che vi vengono abbandonati. Insomma tutta la strada necessita d'un restyling. E non certo da oggi. 

New Jersey da 20 anni sulla stessa strada

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